A Zaporizhia due bambini feriti da una granata anticarro. UK: “A Bakhmut è in corso uno sterminio”
A Bakhmut è in corso uno "sterminio". A dichiararlo, nel suo quotidiano aggiornamento, il Ministero della Difesa britannico, secondo cui nella città del Donbass proseguono gli assalti dei militari russi, mentre quelli ucraini resistono sebbene la situazione si faccia di giorno in giorno più difficile.
In quello che è considerato l'attuale epicentro del conflitto, Evgue'ni Prigojine, il capo del gruppo paramilitare Wagner, ha rivendicato una nuova progressione dei suoi uomini che stanno combattendo in prima linea. Il ministero della Difesa ucraino ha dichiarato ieri che le forze di Kiev il giorno precedente avevano "respinto più di 100 assalti nemici" nelle principali zone di combattimento.
L'esercito russo continua intanto i suoi attacchi anche in altre regioni: le autorità di Kiev hanno annunciato che un bombardamento in mattinata ha provocato almeno tre morti e due feriti a Kherson, città del sud liberata dall'esercito di Kiev a novembre dopo diversi mesi di occupazione.
Due bambini feriti da una granata anticarro
Due bambini invece sono rimasti feriti nella regione di Zaporizhia a causa dello scoppio di una granata anticarro che avevano trovato per strada e portato a casa. Lo riferisce l'agenzia Unian citando fonti della polizia locale. I bimbi, nati nel 2012 e nel 2019, sono rimasti feriti in una abitazione del villaggio di Novoivanivka. Poco prima avevano portato a casa un oggetto cilindrico allungato sconosciuto, trovato per strada, che è esploso mentre giocavano. "Dopo aver ispezionato la scena e i resti dell'oggetto esplosivo, le forze dell'ordine hanno preliminarmente determinato che si tratta dell'impugnatura di una granata anticarro Rkg-3", si legge nel rapporto. I due bambini hanno riportato lesioni di varia gravità e sono stati condotti in ospedale: il più piccolo è stato dimesso mentre il più grande è stato ricoverato.
Papa Francesco: "Lavorare per la pace significa non investire in armi"
In questo quadro, in un'intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, quella di Papa Francesco continua ad essere una delle poche voci a parlare di pace "nella martoriata Ucraina e in tutti gli altri Paesi che soffrono l'orrore della guerra che è sempre una sconfitta per tutti, per tutti". "La guerra è assurda e crudele. È un'azienda che non conosce crisi nemmeno durante la pandemia: la fabbrica delle armi. Lavorare per la pace significa non investire in queste fabbriche di morte. Mi fa soffrire pensare che se non si facessero armi per un anno, finirebbe la fame nel mondo perché quella delle armi è l'industria più grande del pianeta". Francesco confessa che "una cosa che mi fa soffrire molto è la globalizzazione dell'indifferenza, girare la faccia dall'altra parte e dire: ‘A me che importa? Non mi interessa! Non è un mio problema!'. Quando hanno chiesto alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, quale parola scrivere al binario 21 della Stazione di Milano dove partivano i treni per i campi di concentramento nazisti, non ha avuto dubbi e ha detto: ‘Indifferenza'. Nessuno aveva pensato a quella parola. Fa riflettere perché quel massacro di milioni di persone è avvenuto nell'indifferenza vigliacca di tanti che hanno preferito girare la faccia dall'altra parte e dire: ‘A me che importa?"'.