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Covid 19

A Wuhan torna l’incubo Covid: 900mila persone in lockdown dopo la scoperta di 18 casi positivi

A Wuhan un intero distretto, quello di Hanyang, è tornato in lockdown dopo che sono stati scoperti 18 casi di Covid-19. Il blocco, iniziato ieri, mercoledì 25 ottobre, durerà fino a domenica: chiuse le attività non essenziali, stop ai movimenti per 900mila persone.
A cura di Ida Artiaco
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A Wuhan torna l'incubo Covid-19. Un intero quartiere della città cinese, dove sono stati scoperti i primi casi della pandemia nel dicembre del 2019, da ieri, mercoledì 25 ottobre, è tornato in lockdown dopo che sono stati rilevati 18 casi di positività al virus Sars-Cov-2.

Si tratta di un numero piccolo di infezioni confermate, rispetto a quante se ne registrano ancora oggi nel mondo occidentale, Italia inclusa, ma sufficienti a far scattare la politica "Zero Covid" che Pechino sta adottando dall'inizio dell'emergenza sanitaria. Un approccio, in altre parole, di tolleranza zero, che il presidente Xi Jinping ha difeso anche nei giorni scorsi durante il XX Congresso del partito comunista e che sta portando a un diffuso sconvolgimento sociale ed economico.

In totale, circa 900mila persone, residenti nel distretto di Hanyang, saranno costrette a rimanere a casa almeno fino a domenica prossima nel tentativo di arrestare il contagio, come ha confermato a Bloomberg News un portavoce del CDC della zona. Tutte le attività non essenziali rimarranno chiuse e saranno operativi solo supermercati e farmacie.

Alcune foto pubblicate sui social media cinesi mostrerebbero "barriere" erette a Hanyang, apparentemente per impedire alle persone di uscire da casa quando vengono imposte le restrizioni ai movimenti.

A livello nazionale, i casi sono di nuovo in aumento dopo il plateau raggiunto durante il Congresso del partito comunista della scorsa settimana a Pechino. Martedì scorso sono state segnalate 1.230 nuove infezioni locali, in aumento rispetto alle 1.068 del giorno prima, il numero più alto in due settimane. Altri blocchi sono stati imposti nella città di Datong, nella provincia dello Shanxi, famosa per la produzione di carbone. E la metropoli meridionale di Guangzhou ha deciso lunedì lo stop ai movimenti e alle attività in un intero quartiere del centro.

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