A Wuhan al via i test su 11 milioni di persone per evitare la seconda ondata di Coronavirus
Al via a Wuhan, città epicentro dell'epidemia da Coronavirus, il test di screening di massa per scoprire i nuovi eventuali contagi ed evitare il rischio di una seconda ondata dell'infezione. Ben undici milioni di persone si sottoporranno alle analisi, tra tamponi e test sierologici, nei prossimi dieci giorni, anche se potrebbero esserci differenze cronologiche tra le varie zone della città. Non a caso la stampa locale ha ribattezzato la gigantesca operazione "la battaglia dei dieci giorni" contro Covid-19. La decisione è arrivata dopo che nella Capitale dell'Hubei sono stati registrati sei nuovi casi positivi al virus dopo un mese di calma piatta, da quando cioè lo scorso 3 aprile era stato allentato il lockdown durato più di 70 giorni per il contenimento dell'emergenza.
Così, nei vari distretti in cui è divisa la città, decine di persone si sono messe in fila, tutte munite di mascherina e a circa un metro di distanza, in centri temporanei, costruiti per l'occasione, per sottoporsi al prelievo di un campione di saliva e muco, tramite tampone, per verificare se siano o meno positive al virus. Il progetto ha suscitato grande interesse per le sue dimensioni e per la sfida logistica che comporterà nei prossimi giorni, anche se diversi osservatori sono scettici sulla sua effettiva utilità. L’amministrazione locale ritiene però che i test a tappeto siano una delle poche armi a disposizione per scoprire il maggior numero possibile di persone con sintomi assenti o molto lievi, ma che potrebbero essere ugualmente contagiose e quindi causare una nuova emergenza. I primi a dover essere controllati saranno gli anziani, i soggetti più a rischio, mentre saranno esclusi dai prelievi i bambini con età inferiore a sei anni, oltre ai quasi due milioni di persone già testate dal 3 aprile all'inizio di maggio.
I test saranno gratuiti per tutti gli abitanti di Wuhan. La città finanzierà interamente l’iniziativa con i propri fondi, si stima con una spesa complessiva intorno al miliardo di yuan, circa 130 milioni di euro. I risultati dovrebbero arrivare per ciascuna persona entro massimo due giorni dal prelievo. I dati ufficiali, riferisce ancora la Cnn, parlano di 67.026 persone già controllate mercoledì a Wuhan e di 559 soggetti asintomatici sotto osservazione al 13 maggio. A preoccupare sono soprattutto questi ultimi, come nel caso del cluster scoperto domenica scorsa in un complesso residenziale nel quartiere di Sanmin. Il test a tappeto dovrebbe servire a individuarli e a isolarli evitando così nuovi contagi, soprattutto in vista della ripresa totale del lavoro nelle fabbriche, negli uffici e nelle scuole. Intanto, la paura per una seconda ondata della pandemia da Coronavirus si sta diffondendo anche nel resto della Cina, dove sono stati confermati nelle ultime 24 ore quattro nuovi casi di trasmissione locale di Coronavirus, tutti nella provincia nordorientale di Jilin. Due casi vengono segnalati nella città di Jilin e altri due in quella di Shulan. Il bollettino ufficiale parla di 82.933 contagi dall'inizio dell'emergenza nel gigante asiatico e di 1.692 casi di importazione.