A Vienna solo i vaccinati e i guariti dal Covid potranno andare al ristorante e dal parrucchiere
Dalla prossima settimana nei ristoranti e nei centri dedicati alla cura della persona, inclusi barbieri e parrucchieri, l'ingresso sarà consentito solo ai vaccinati e chi è guarito dal Covid-19 da almeno 6 mesi. Succede a Vienna dove il sindaco Micheal Ludwig ha annunciato l'introduzione di nuove misure restrittive per fermare la nuova ondata di contagi che sta travolgendo la città austriaca, dove l'incidenza è arrivata a quota 300 casi ogni 100mila abitanti. La regola, ribattezzata delle 2G (Geimpfte und Genesene, letteralmente "vaccinati e guariti"), verrà applicata anche nei luoghi o agli eventi dove si trovano 25 o più persone. Dunque, un test rapido negativo non è più sufficiente, ad eccezione dei bambini di meno di 12 anni.
"Per me è importante prendere decisioni basate sull'evidenza scientifica – ha scritto sempre su Twitter Ludwig -. Per questo dalla prossima settimana adotteremo nuove misure: 2G per i fornitori di servizi di gastronomia e del benessere della persona; 2G per eventi da 25 persone in su; vaccinazione per i bambini e terza dose per gli adulti. La vaccinazione è l'unica arma che abbiamo contro il Covid. La pandemia non è stata superata nonostante le dichiarazioni contrarie. Abbiamo quindi bisogno di misure più severe a livello nazionale, che sosterrò domani quando parlerò con gli altri governatori statali e il governo federale".
Il primo cittadino ha anche aggiunto, dunque, che bisogna accelerare con la somministrazione delle terze dosi di vaccino anti Covid e fa di più: offre ai bambini tra i cinque e i dodici anni una vaccinazione "off-label", cioè una vaccinazione prima ancora che il vaccino sia ufficialmente approvato per questa fascia di età dopo l'impennata di contagi nelle scuole. Vienna così anticipa i tempi rispetto al resto dell'Austria in fatto di misure anti Coronavirus. Nelle scorse settimane il Paese aveva annunciato restrizioni solo per i non vaccinati qualora fosse stata raggiunta la soglia di 600 posti letto occupati in terapia intensiva. Ieri sono stati registrati 9.388 casi positivi, poco al di sotto del record di 9.586 contagi raggiunto un anno fa. La situazione negli ospedali resterebbe invece relativamente stabile, per cui si attendono ulteriori indicazioni da parte del governo, che proprio oggi ha in programma un incontro con le amministrazioni regionali per decidere se siano necessarie nuove misure.