A Tel Aviv si protesta contro il governo, con le mascherine e rispettando il distanziamento sociale

Qualche migliaio di israeliani ha manifestato a Tel Aviv e si è riunito ieri sera per denunciare i rischi per la democrazia legati alle trattative fra il primo ministro Banjamin Netanyahu e il suo ex avversario politico Benny Gantz per formare un governo di coalizione. E l'immagine della manifestazione in piazza offre una prova tangibile di come cambierà la nostra vita nei prossimi mesi. Tra i manifestanti ci sono infatti almeno due metri di distanza, e tutte le persone indossano le mascherine protettive, per rispettare le misure anti-coronavirus. Nel Paese i contagiati sono 13 mila e le vittime 172.
L'evento è stato lanciato attraverso un appello su Facebook del movimento delle "bandiere nere", che invitava a riunirsi sulla piazza dedicata a Yitzhak Rabin per "salvare la democrazia". Nel mirino, i colloqui del leader del partito di centro Blu-Bianco con il capo del governo uscente, che guida il partito di destra Likud, incriminato per corruzione.
I cartelli mostrati dai manifestanti chiedevano "lasciate vincere la democrazia" oppure "ministro del crimine". Le "bandiere nere" rappresentano secondo i promotori della protesta le minacce che incombono sulla democrazia israeliana. Lo scorso 2 marzo gli israeliani sono tornati alle urne per la terza volta in meno di un anno, per stabilire chi aveva la maggioranza fra Netanyahu e Gantz, ex capo di stato maggiore dell'esercito. In seguito a un risultato nuovamente ambiguo, il presidente Reuven Rivlin aveva incaricato Gantz di formare un nuovo governo.
In piena pandemia, l'incaricato ha sorpreso tutti aprendo la strada a un governo di "unione ed emergenza" con il primo ministro uscente, assicurando che non avrebbe però condiviso il potere fino a che non avesse risolto i suoi problemi con la giustizia. Dopo la scadenza del mandato a Gantz, lunedì scorso, il presidente Rivlin ha incaricato il Parlamento di proporre, entro meno di tre settimane, un deputato che possa cercare di formare un governo e mettere fine a oltre un anno di crisi politica. Ma nel frattempo, i sostenitori di Gantz e Netanyahu proseguono il dialogo per un possibile accordo.