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A La Mecca registrati 52°, è strage di pellegrini: almeno 900 morti per il caldo

La maggior parte delle vittime sembra essere egiziana, sono oltre 600 infatti i morti provenienti dall’Egitto ma alla conta vanno aggiunti anche almeno 60 giordani, circa 70 indiani e 60 di origine indonesiana oltre a decine di altre persone provenienti da altri Paesi A La Mecca nei giorni scorsi la temperatura ha sfiorato i 52 gradi.
A cura di Davide Falcioni
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Almeno 900 pellegrini sono morti di caldo negli ultimi giorni durante lo Hajj, il consueto pellegrinaggio annuale dei fedeli dell’Islam verso la Mecca, in Arabia Saudita, evento che ogni anno causa la morte di centinaia di persone per le temperature torride o per la calca; quest’anno la situazione è aggravata dal fatto che il periodo indicato dal calendario islamico coincide con giornate molto calde: due giorni fa, ad esempio, la colonnina di mercurio ha sfiorato i 52 gradi, centro meteorologico nazionale saudita.

L’anno scorso morirono almeno 240 persone, la maggior parte di loro proveniente dall’Indonesia ma quest'anno il bilancio è molto più grave. La maggior parte delle vittime sembra essere egiziana, sono oltre 600 infatti i morti provenienti dall'Egitto ma alla conta vanno aggiunti anche almeno 60 giordani, circa 70 indiani e 60 di origine indonesiana oltre a decine di altre persone provenienti da altri Paesi. "Tutti sono morti a causa del caldo", ha riferito un diplomatico all'agenzia Afp. Stando a quanto afferma l'agenzia AFP molte delle vittime stavano facendo l’Hajj senza il costoso visto, che consente di accedere alle strutture messe a disposizione dal governo saudita per i pellegrini.

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Secondo un funzionario egiziano sentito da AFP "i pellegrini senza documenti hanno causato il caos nei campi per i pellegrini egiziani, portando a un collasso dei servizi. I pellegrini sono rimasti senza cibo, acqua o aria condizionata per molto tempo", e molti sono morti "a causa del caldo perché non avevano nessun posto" in cui ripararsi.

Lo Hajj (la cui radice in arabo significa "dirigersi verso") è il più importante pellegrinaggio dell’Islam e deve essere compiuto almeno una volta nella vita da ogni musulmano a patto che le sue condizioni di salute e i suoi mezzi economici glielo permettano. Si svolge tra l’ottavo e il tredicesimo giorno dell’ultimo mese del calendario islamico e vuole rappresentare un momento di purificazione per i fedeli, che durante il viaggio chiedono perdono per i loro peccati e vengono purificati attraverso la celebrazione di preghiere e riti. La destinazione finale del pellegrinaggio è la Grande Moschea della Mecca, dove si trova la Ka’bah, un edificio cubico nero situato al centro del grande cortile della moschea e venerato da tutti i musulmani.

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