A Kherson un “livello orribile di torture” da parte dei russi: la denuncia dell’Ucraina
L'entità delle torture scoperte a Kherson è "orribile", secondo quanto hanno fatto sapere le autorità ucraine. Secondo quanto reso noto, il governo di Kiev avrebbe rilevato crimini di guerra a Kherson dopo l'abbandono delle truppe russe. Dopo la ritirata delle truppe di Mosca, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva fatto sapere che nella città mancano cibo e acqua. "L'esercito del Cremlino ha distrutto tutte le infrastrutture per i servizi essenziali prima di lasciare la città: la popolazione non ha modo di produrre il pane e non ha accesso all'acqua potabile" aveva dichiarato.
Subito dopo la riconquista del territorio, Kiev avrebbe individuato anche due stanze delle torture usate dall'esercito russo per torturare gli oppositori politici. Sarebbero ancora tantissimi i racconti raccolti in questi giorni dalle autorità ucraine riguardanti arresti di massa e violenze ai danni della popolazione. Centinaia di persone risultano scomparse: stando alle prime stime, sono almeno 600 i civili rapiti.
I racconti dei sopravvissuti seguono uno schema ricorrente: secondo quanto spiegato, le truppe russe facevano irruzione in casa e portavano via i sospettati di "collaborazionismo" con le autorità ucraine accusandoli di nascondere armi per Kiev. I civili venivano portati via con un sacchetto sopra la testa verso centri di detenzione temporanea.
Qui venivano interrogati e picchiati da militari delle forze armate russe. Alcuni venivano poi rilasciati, mentre di altri si perdevano le tracce. Alcuni sarebbero stati trasferiti in campi di detenzione in Crimea mentre altri sono stati giustiziati. Non è chiaro dove siano stati occultati i corpi: si teme che possano esistere fosse comuni nelle quali sono stati gettati centinaia di cadaveri di civili e oppositori politici presi con la forza.