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A Gaza tregua rinviata, Netanyahu: “Non ci sono i nomi degli ostaggi”. Hamas: “Ragioni tecniche”

Tregua rinviata all’ultimo minuto a Gaza per la mancanza dei nomi degli ostaggi israeliani da liberare che Hamas si era impegnata a fornire. Il cessate il fuoco era previsto per oggi alle 7.30 italiane, ma l’Idf ha confermato che continuerà a colpire finché non ci sarà la lista. L’organizzazione palestinese afferma che ci sono problemi tecnici.
A cura di Antonio Palma
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La prevista tregua a Gaza rinviata all’ultimo minuto oggi. Lo ha annunciato il Premier israeliano Benjamin Netanyahu accusando Hamas di non aver fornito i nomi degli ostaggi da liberare come prevedevano i patti siglati in Qatar tra le parti. Il cessate il fuoco a Gaza era previsto per oggi alle 7.30 ora italiana ma Israele ha annunciato che sarà rinviato fino a quando il movimento palestinese non fornirà la lista degli ostaggi

L'ufficio del premier ha annunciato questa mattina che Netanyahu ha ordinato che “il cessate il fuoco non inizi fino a quando Israele non avrà la lista degli ostaggi da rilasciare, che Hamas si è impegnata a fornire”. Il movimento palestinese ha confermato il ritardo attribuendolo però a soli ragioni tecniche sul terreno.

Hamas: "Su lista nomi ostaggi problemi sul campo"

Nella sua dichiarazione, riportata dai media israeliani, Hamas “conferma il proprio impegno rispetto ai termini dell'accordo di cessate il fuoco”, spiegando che il ritardo nella consegna dei nomi degli ostaggi israeliani da rilasciare nel corso della prima fase è dovuto a “ragioni tecniche sul campo”.

In base all'intesa, Hamas era tenuta a fornire i nomi degli ostaggi almeno 24 ore prima del loro rilascio, previsto per oggi intorno alle 16,30. Già ieri, però, una fonte di Hamas aveva spiegato al quotidiano israeliano Ynet che la comunicazione avviene fisicamente tramite corrieri e che questo crea ritardi. Tel Aviv aveva già avvisato che senza lista non ci sarebbe stato cessate il fuoco oggi.

Senza nomi degli ostaggi, però, Israele ha chiarito che la tregua a Gaza non è in vigore. Lo ha ribadito anche un portavoce delle forze armate israeliane spiegando che “Hamas non sta rispettando i termini dell'accordo” e dunque il cessate il fuoco non entrerà in vigore. “Hamas non sta rispettando la promessa di comunicare la lista degli ostaggi” ha detto alla Reuters il portavoce, il contrammiraglio Daniel Hagari, aggiungendo inoltre che Israele continuerà ad attaccare postazioni nella Striscia fino a quando non riceverà la lista.

Israele bombarda Gaza

“L’IDF continuerà a colpire nella Striscia di Gaza finché Hamas non rispetterà il suo impegno nei confronti dell’accordo” ha aggiunto il portavoce. Poco dopo l'esercito israeliano ha attaccato la parte settentrionale e centrale della striscia di Gaza. Le Forze di difesa israeliane hanno affermato che l'artiglieria e gli aerei hanno colpito "diversi obiettivi terroristici nel nord e nel centro di Gaza". In precedenza però le truppe israeliane erano state viste ritirarsi dalla città meridionale di Rafah in vista del cessate il fuoco di oggi.

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