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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

A Gaza sono finite le scorte di cibo, i prezzi dei pochi alimenti rimasti sono aumentati del 1400%

In un comunicato diffuso due giorni fa, il World Food Programme (WFP) – agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare – ha confermato di aver consegnato “le ultime scorte disponibili” alle cucine comunitarie di Gaza, che, secondo le previsioni, esauriranno completamente il cibo nei prossimi giorni.
A cura di Davide Falcioni
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Il World Food Programme (WFP), agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare nonché la più grande organizzazione umanitaria del mondo, ha annunciato che le proprie scorte alimentari a Gaza sono ormai completamente esaurite a causa del blocco degli aiuti imposto da Israele.

In un comunicato diffuso due giorni fa, il WFP ha confermato di aver consegnato "le ultime scorte disponibili" alle cucine comunitarie locali, che, secondo le previsioni, esauriranno completamente il cibo nei prossimi giorni. Più di 400mila persone dipendono direttamente dagli aiuti dell’agenzia, e senza di essi verseranno presto in una condizione di estrema vulnerabilità. "Siamo tutti allo stremo", ha dichiarato ad Al Jazeera Antoine Renard, rappresentante del WFP per la Palestina. "Anche le ONG locali stanno esaurendo le risorse".

Dal 2 marzo, Israele ha bloccato totalmente l'ingresso di aiuti a Gaza, compresi cibo, medicinali e carburante, contravvenendo a un ordine della Corte Internazionale di Giustizia del 2024 che imponeva di garantire l’accesso umanitario. Le scorte accumulate durante la tregua durata quasi due mesi sono ormai terminate, mentre, secondo il WFP, i prezzi dei pochi alimenti rimasti sul mercato sono aumentati del 1400%. Dal centro di Gaza City, il corrispondente di Al Jazeera Hani Mahmoud ha descritto una situazione disperata: "Le persone sono affamate e stanno già razionando il poco che hanno. Non sono solo le organizzazioni umanitarie: anche le famiglie non hanno più scorte".

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Le autorità sanitarie di Gaza hanno lanciato l’allarme, avvertendo che l’esaurimento delle riserve alimentari potrebbe spingere "migliaia di famiglie palestinesi" verso la fame estrema. Secondo fonti locali, almeno 52 persone, tra cui 50 bambini, sarebbero già morte a causa della fame e della malnutrizione, mentre oltre un milione di bambini soffrirebbe quotidianamente la fame.

Nonostante il peggiorare della crisi umanitaria, Israele non mostra segni di voler allentare l'assedio. Il ministro della Difesa Israel Katz ha ribadito la volontà di proseguire con il blocco degli aiuti, definendolo uno strumento di pressione su Hamas. L’esercito israeliano sostiene che il gruppo armato potrebbe approfittare degli aiuti per rifornirsi, accusa che Hamas respinge. La strategia di Israele ha però suscitato crescenti critiche anche tra i suoi principali alleati. Germania, Francia e Regno Unito hanno definito il blocco "intollerabile" e hanno avvertito che sta alimentando il rischio di "carestia, epidemie e morte" nella Striscia.

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