“A Gaza situazione drammatica, colpite anche le ambulanze”: il racconto di Medici Senza Frontiere
"La situazione a Gaza è drammatica. Siamo estremamente preoccupati per i nostri colleghi e per la popolazione, che al momento vive in uno stadio d'assedio". Comincia così il racconto di Sarah Chateau, responsabile programmi di Medici senza Frontiere, di quello che sta succedendo in Medio Oriente dopo l'attacco di Hamas a Israele cominciato sabato scorso.
La situazione a Gaza dopo l'assedio di Israele
Secondo quanto riferito da Chateau, "l'esercito israeliano ha interrotto le forniture di acqua ed elettricità e i bombardamenti sono intensi. Purtroppo non siamo in grado di garantire la sicurezza delle nostre strutture, cosa molto complicata in questo contesto. La scorsa notte i bombardamenti vicino alle nostre strutture hanno parzialmente distrutto la nostra clinica e la casa dei nostri colleghi internazionali".
Eppure, c'è tanto lavoro da fare: "Ci sono moltissimi feriti. Da questa mattina fino a 3700 persone sono state ferite e circa 700 uccise. L'equipe di MSF sta cercando di lavorare il più possibile, muoversi è quasi impossibile data la portata dei bombardamenti, che è senza precedenti secondo i nostri colleghi di Gaza. Per intensità questa supera davvero qualsiasi cosa abbiano vissuto prima. Attualmente quasi 20mila sfollati si sono rifugiati nelle scuole delle Nazioni Unite ma le scuole non possono ospitare così tante persone. Manca l'acqua e manca l'accesso al cibo. Fino a ieri era ancora possibile inviare rifornimenti a Gaza attraverso l'Egitto ma nelle ultime ore quest'area è stata bombardata", ha concluso Sarah.
Oltre ad essere attive all’ospedale di Al-Awda, dove solo ieri sono arrivate 50 persone dopo l’attacco al campo di Jabalya, le équipe di MSF hanno allestito una clinica nel centro di Gaza e hanno inviato team chirurgici in due ospedali.
"Scarseggiano le forniture mediche, colpite anche le ambulanze"
"In soli tre giorni abbiamo utilizzato le scorte di forniture mediche di tre settimane. Ieri mattina abbiamo ricevuto nel nostro ospedale un ragazzo di 13 anni il cui corpo era quasi completamente ustionato dopo che una bomba è caduta vicino alla sua abitazione e ha innescato un incendio. È molto difficile trattare casi come questi nelle condizioni in cui ci troviamo ad operare e quando sono coinvolti dei bambini è molto difficile da accettare", aveva affermato ieri Léo Cans, capomissione di MSF in Palestina, mentre Darwin Diaz, coordinatore medico di MSF a Gaza, aveva raccontato che "in questo momento le ambulanze non possono essere utilizzate perché vengono colpite dagli attacchi aerei".