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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

A Gaza record mondiale di bimbi amputati, anche senza anestesia, Guterres: “Crollo della nostra umanità”

“La catastrofe di Gaza non è altro che un crollo totale della nostra umanità” ha dichiarato oggi il segretario generale dell’Onu, sottolineando che dall’inizio della guerra con Israele “Molti perdono gli arti e subiscono operazioni chirurgiche persino senza anestesia”.
A cura di Antonio Palma
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Dall’inizio della guerra con Israele, Gaza ha raggiunto il drammatico record mondiale di bambini amputati in rapporto alla popolazione, tra cui molti che hanno perso gli arti senza neppure essere sottoposti ad anestesia per mancanza di strutture mediche. Lo ha denunciato oggi il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, in un discorso alla conferenza internazionale sugli aiuti umanitari a Gaza in corso al Cairo, in Egitto.

A Gaza c’è "il numero più alto di bambini amputati pro capite in qualsiasi parte del mondo, molti dei quali hanno perso arti e sono sottoposti a interventi chirurgici senza nemmeno anestesia" ha dichiarato Guterres nel suo intervento letto durante la conferenza dalla Vice-Segretaria generale dell'Onu Amina Mohammed.

“La situazione a Gaza è spaventosa e apocalittica" ha proseguito il segretario delle Nazioni Unite, ribadendo che "La catastrofe di Gaza non è altro che un crollo totale della nostra umanità comune”.  “L'incubo deve finire. Non possiamo continuare a distogliere lo sguardo. È tempo di agire", ha dichiarato ancora Guterres nel discorso, sottolineando: “Ciò a cui stiamo assistendo potrebbe essere uno dei crimini internazionali più gravi”.

La conferenza è stata co-organizzata da Egitto e Nazioni Unite al Cairo per migliorare la risposta umanitaria a Gaza e per concentrarsi sul ruolo di Unrwa, fortemente osteggiata da Israele, e sul coordinamento internazionale nella Striscia anche sul tema della futura ricostruzione.

Presente anche il Vicedirettore esecutivo e Direttore operativo del Programma alimentare mondiale (Pam) che chiede a tutti gli attori in campo di garantire le condizioni di sicurezza necessarie affinché le operazioni di distribuzione del cibo possano raggiungere chi ne ha bisogno.

Nelle ultime settimane, la mancanza di autorizzazioni, unita alla crescente violenza sul campo, ha limitato la capacità del PAM di portare assistenza alimentare nella Striscia di Gaza. Attualmente il PAM riesce a far arrivare solo il 30% delle scorte alimentari necessarie. “Il PAM è pronto a fornire cibo su larga scala, con una quantità di cibo già predisposto ai valichi di frontiera sufficiente a coprire il fabbisogno alimentare per i prossimi sei mesi, se la sicurezza lo consentirà” spiegano dall’Agenzia Onu.

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