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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

A Gaza l’ONU sospende le operazioni umanitarie: “Non possiamo più fare nulla”

Dopo l’ennesimo ordine di evacuazione che coinvolge oltre 250mila palestinesi un alto funzionario delle Nazioni Unite ha detto: “Non siamo in grado di lavorare nelle condizioni in cui ci troviamo”.
A cura di Davide Falcioni
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Le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite a Gaza sono state sospese oggi in seguito al nuovo ordine di Israele di evacuare Deir Al-Balah, nella zona centrale della Striscia. Lo ha rivelato un alto funzionario dell'ONU. "Non siamo in grado di lavorare nelle condizioni in cui ci troviamo", ha affermato il funzionario, parlando a condizione di anonimato all'agenzia stampa Reuters.

"Non ce ne andremo da Gaza perché la gente ha bisogno di noi lì", ha detto. "Stiamo cercando di bilanciare le esigenze della popolazione con l'esigenza di sicurezza e protezione del personale delle Nazioni Unite", ha aggiunto. Dall'inizio degli attacchi israeliani nella Striscia, a ottobre, l'ONU ha dovuto a volte "ritardare o mettere in pausa" le sue operazioni, "ma mai fino al punto di annunciare concretamente che non può più fare nulla", come invece sta succedendo ora, ha dichiarato il funzionario, spiegando che le Nazioni Unite hanno trasferito il loro principale comando operativo per la Striscia di Gaza e la maggior parte del personale a Deir el-Balah dopo che Israele aveva ordinato l'evacuazione di Rafah, nel sud. "Dove ci muoviamo ora?" ha chiesto il funzionario, aggiungendo che il personale ONU ha dovuto essere spostato così rapidamente che l'equipaggiamento è stato lasciato indietro.

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Israele ha emesso nuovi ordini di evacuazione per Deir Al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, ieri sera, costringendo decine di migliaia di famiglie a fuggire nuovamente e affermando che l'esercito era intenzionato ad agire contro i miliziani di Hamas operativi nella zona. Negli ultimi giorni Tel Aviv ha emesso diversi ordini di evacuazione in tutta la Striscia provocando proteste da parte non solo dei palestinesi, ma anche delle Nazioni Unite e dei funzionari delle ONG che lavorano nell'enclave. Il comune di Deir Al-Balah ha affermato, in particolare, che gli ordini di evacuazione israeliani hanno finora provocato lo sfollamento di 250mila persone.

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