A Gaza è strage, almeno 32 morti tra cui 6 bimbi: tra Israele e Jihad si rischia nuova escalation
È strage nella striscia di Gaza dove i morti palestinesi a seguito dei raid israeliani sono saliti a 32 tra cui sei bambini. È il nuovo straziante bilancio fornito dalle autorità palestinesi da quando venerdì scorso attacchi israeliani hanno preso di mira i vertici della Jihad islamica tra i palazzi residenziali di Gaza, colpendo anche civili.
Secondo il Ministero della Sanità dell'enclave palestinese, i feriti dei raid israeliani sono ormai oltre duecento, tra cui molte donne e bambini.
Intanto sirene di allarme sono risuonate di nuovo alla periferia di Gerusalemme a causa di un lancio di razzi da Gaza che, secondo la televisione pubblica israeliana Kan, sarebbero stati intercettati dai sistemi di difesa aerea Iron Dome. Il lancio è stato poi rivendicato dal gruppo militante della Jihad islamica palestinese.
Tra Tel Aviv e il gruppo della Jihad islamica si rischia ora una nuova escalation di sangue che non si vedeva dalla fine della guerra di 11 giorni nel 2021
L'ala militare della Jihad islamica infatti ha avvertito che i lanci di queste ore sono solo una prima reazione ai sanguinosi raid aerei israeliani e che nei prossimi giorni "reagirà duramente" alla uccisione dei suoi leader.
Tutto infatti è iniziato quando Israele ha preso di mira i capi dell'organizzazione palestinese a Gaza. Dopo aver ucciso il comandante del gruppo per il nord di Gaza, infatti, ieri gli israeliani in un altro attacco aereo hanno ucciso il comandante in capo per la Striscia di Gaza meridionale.
Le Brigate Al-Quda della Jihad islamica hanno confermato che l'attacco aereo nella città di Rafah, nel sud di Gaza, ha ucciso Khaled Mansour, il comandante, e due compagni. Nello stesso raid uccisi anche cinque civili, tra cui un bambino e tre donne.
Intanto, nella notte, l'esercito israeliano ha arrestato in Cisgiordania una ventina di persone, tutte sospettate di appartenere al gruppo palestinese della Jihad Islamica.
I combattimenti, entrati nel terzo giorno, rischiano ora di dilagare. Per questo anche l'Onu ha chiesto un immediato cessate il fuoco. Il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite a Gerusalemme, Lynn Hastings, ha chiesto di "mettere fine alle ostilità per evitare altri morti e feriti tra la popolazione civile di Gaza e di Israele". La situazione umanitaria a Gaza "è molto difficile e può solo peggiorare con una escalation della violenza", ha aggiunto, ricordando che "il diritto internazionale legittima l'uso della forza solo come autodifesa".