A che punto sono le trattative per un cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio di ostaggi
Un nuovo cessate il fuoco nella Striscia di Gaza potrebbe essere vicino. È quanto emerge dal vertice a cui ieri hanno partecipato, a Parigi, Stati Uniti, Egitto, Qatar e Israele. L'incontro, secondo quanto dichiarato da Tel Aviv, sarebbe stato "costruttivo" sebbene rimangano "disaccordi" tra le parti. Come si legge in un comunicato ufficiale al summit hanno partecipato i capi del Mossad e dello Shin Bet. Le parti "continueranno a discutere questa settimana in ulteriori incontri". Al tavolo dei negoziati erano presenti anche il direttore della CIA, William Burns, il primo ministro del Qatar, Mohammed ben Abdulrahman Al Thani, e un alto funzionario egiziano.
Il vertice, iniziato sabato, mira a raggiungere un accordo che comprenda una tregua negli scontri e il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. Il summit arriva nel momento probabilmente più delicato per il governo del premier israeliano Netanyahu, impegnato ad affrontare le pressioni dell'opinione pubblica interna – che lo accusa di non aver fatto abbastanza per ottenere il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza – e quella internazionale, che lo addita di star commettendo un genocidio, accusa sulla quale venerdì scorso la Corte Internazionale di Giustizia si è espressa imponendo a Tel Aviv di prevenire attacchi sui civili.
Dal canto suo un portavoce di Hamas ha chiarito la posizione del gruppo armati palestinese: "Il successo dell'incontro di Parigi dipende dal fatto che Israele accetti di porre fine all'aggressione globale alla Striscia di Gaza". Il gruppo afferma inoltre che un rilascio completo degli ostaggi richiede anche che Israele liberi tutte le migliaia di palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane.
Un centinaio di ostaggi, sequestrati da Hamas, sono stati rilasciati alla fine di novembre nell'ambito di una breve tregua e, secondo le autorità israeliane, 132 sono ancora detenuti in territorio palestinese, mentre 28 sarebbero stati uccisi. In risposta agli attacchi del 7 ottobre, Israele ha lanciato un'offensiva aerea e di terra che finora ha causato almeno 26.422 morti, soprattutto donne, bambini e adolescenti, secondo il ministero della Sanità del territorio governato da Hamas. Il dato è stato tuttavia validato dall'ONU.
In merito al vertice discusso a Parigi, il New York Times ha riferito di un possibile cessate il fuoco iniziale di 30 giorni che consentirebbe il rilascio di donne e ostaggi, soprattutto anziani e feriti. Durante questo periodo, le parti negozieranno una seconda fase che potrebbe durare anch'essa 30 giorni e che consentirebbe il rilascio di uomini e soldati. Sempre secondo il giornale americano, l'accordo includerebbe il rilascio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.