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Guerra in Ucraina

A che punto è la guerra dei russi in Ucraina e perché si stanno concentrando su Mariupol

Secondo l’ultimo rapporto dell’Intelligence inglese, i russi cercano di accerchiare le forze ucraine a Est e avanzano da Kharkiv a nord e da Mariupol a sud, ma nell’Ucraina settentrionale “il campo di battaglia rimane in gran parte statico”.
A cura di Ida Artiaco
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La guerra in Ucraina è ormai arrivata al 32esimo giorno, mentre continuano i combattimenti tra le due parti e i negoziati di pace non fanno registrare ancora nessun significativo progresso. Nelle ultime ore, le forze russe stano cercando di accerchiare quelle ucraine davanti alle regioni separatiste nell’est del Paese, nella regione del Donbass, secondo quanto emerge in un tweet del ministero della Difesa britannico nel suo rapporto di intelligence quotidiano sulla guerra in Ucraina. Allo stesso tempo i soldati di Putin stanno avanzando da Kharkiv a nord e da Mariupol a sud, ma resterebbero ancora in fase di stallo. Vediamo cosa sta succedendo.

A che punto è l'offensiva russa in Ucraina

Secondo il ministero della Difesa inglese, i soldati russi stanno avanzano da Kharkiv a nord e da Mariupol a sud, ma il campo di battaglia nell'Ucraina settentrionale "rimane in gran parte statico con i contrattacchi ucraini locali che ostacolano i tentativi russi di riorganizzare le loro forze". Fonti di stampa ucraine segnalano invece che le forze di Kiev hanno recuperato terreno sul campo, riprendendo il controllo anche di alcuni centri urbani. In particolare, secondo il The Kyiv Independent le due cittadine di Poltavka e Malynivka, nella regione sudorientale di Zaporizhzhia, sono state liberate. La Cnn riferisce di avere verificato diversi video che mostrano le truppe ucraine nuovamente in controllo di diversi villaggi nella regione di Sumy, oltre a Vilkhivka, un centro a 32 Km dalla frontiera con la Russia nel nord-est.

La situazione a Mariupol

La situazione più difficile continua comunque a registrarsi a Mariupol. La cittadina portuale che si affaccia sul Mare d'Azov nella parte meridionale dell'Ucraina è da settimane il principale obiettivo dell'offensiva russa per la sua strategica posizione geografica, per la sua importanza economica e per il valore propagandistico che riveste per Mosca. Una volta presa Mariupol, i russi potrebbero creare un ponte tra la Penisola di Crimea e il Donbass e controllare buona parte dell'economia ucraina. Per questo, anche Kiev non intende arrendersi.

Nel suo ultimo messaggio video, il presidente Zelensky è tornato a fare un appello alle potenze occidentali: "È impossibile salvare Mariupol senza altri tank e aerei. L'Ucraina non può abbattere i missili russi con fucili e mitra", chiedendo ulteriori armi e denunciando la lentezza nelle forniture al suo Paese. "Chi guida la comunità Euro-atlantica? È ancora Mosca, attraverso l'intimidazione", ha concluso. Le autorità locali hanno denunciato di recente l'uccisione di 2.187 civili dall'inizio della guerra.

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