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Guerra in Ucraina

Guerra Ucraina, a Bucha dissepolti 73 corpi da fossa comune: “Questo è il Golgota del 21esimo secolo”

Il sindaco di Bucha Anatolii Fedoruk ha dichiarato che “dalla fossa comune, vicino alla chiesa di Sant’Andrea, sono stati dissepolti già 73 corpi”. Presenti i leader parlamentari di Polonia e Repubblica Ceca: “Come può qualcuno dire che questa è una specie di messa in scena, che vengano qui e che vedano”.
A cura di Ida Artiaco
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Non c'è fine all'orrore di Bucha. Oggi il sindaco, Anatolii Fedoruk, all'agenzia di stampa Unian ha dichiarato che "dalla fossa comune di Bucha, vicino alla chiesa di Sant'Andrea, sono stati dissepolti già 73 corpi". In totale, sono 403 i cadaveri scoperti nella città a Nord di Kiev, da dove i russi si sono ritirati lo scorso 1 aprile. "Di questi, 167 sono stati identificati, abbiamo scoperto chi erano, dove vivevano, dove lavoravano", ha aggiunto il primo cittadino, che ha anche annunciato che "ora è in corso il processo di identificazione da parte di parenti e amici".

Presenti alle operazioni di recupero delle salme c'erano anche i leader dei parlamenti di Ucraina, Polonia e Repubblica Ceca, come riporta sempre Unian. In particolare, il polacco Thomas Grodzsky ha detto ai giornalisti presenti che dopo aver visitato oggi Borodianka, Bucha e Irpin, è rimasto scioccato, in particolare per il pesante tanfo di cadaveri in decomposizione. "Questo è il Golgota del 21esimo secolo. Come può qualcuno dire che questa è una specie di messa in scena, che vengano qui e che vedano con i propri occhi. Questo è un atto di distruzione della popolazione civile, in particolare di donne e bambini", ha aggiunto.

Oggi ha vistato Bucha anche il procuratore capo della Corte penale internazionale (CPI) Karim Khan. "L'Ucraina è una scena del crimine. Siamo qui perché abbiamo fondati motivi per ritenere che vengano commessi crimini rientranti nella giurisdizione della CPI. Dobbiamo perforare la nebbia della guerra per arrivare alla verità", ha detto Khan, che incontrato anche i cittadini di Borodyanka. "Le voci di coloro che sono stati colpiti da presunti crimini devono essere al centro del nostro lavoro indipendente per stabilire la verità. I sopravvissuti e le famiglie delle vittime saranno partner a pieno titolo nei nostri sforzi collettivi per fornire giustizia", ​​ha concluso Khan.

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