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A Berlino rave di protesta di migliaia di attivisti contro la nuova autostrada A100: “Idea folle”

Maxi protesta nella capitale tedesca contro l’estensione della A100, storica autostrada della città: migliaia di attivisti e residenti sono scesi in strada contro il progetto che ha un costo stimato di 1 miliardo di euro: “Questa somma potrebbe essere destinata al trasporto pubblico, piste ciclabili e marciapiedi migliori”.
A cura di Matteo Pelliccia
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A Berlino attivisti e residenti locali sono scesi in piazza per il clima: sabato 2 settembre, le strade della capitale tedesca sono state bloccate nel quartiere orientale di Friedrichsain. La protesta, che ha preso la forma di un raduno musicale e di una sfilata in bicicletta, è andata avanti per tutto il pomeriggio e la sera: i manifestanti si sono opposti all'estensione di cinque chilometri della A100, una delle autostrade più trafficate della Germania, che circonda gran parte della zona centro-occidentale di Berlino.

Il progetto ha un costo stimato di 1 miliardo di euro: gli attivisti vorrebbero che questa somma fosse destinata al trasporto pubblico, piste ciclabili e marciapiedi migliori.

"È un'idea davvero stupida"

A Berlino manifestano anche migliaia di discotecari e rappresentanti della vita notturna: l'autostrada a sei corsie distruggerebbe alcuni dei locali più all'avanguardia di Berlino est. Circa 20 club e luoghi di cultura, oltre ad alcune abitazioni, rischiano la demolizione.

"La maggior parte delle persone della mia età a Berlino pensa che sia un'idea davvero stupida", afferma Clara, studentessa di 21 anni e portavoce di Fridays For Future."È il progetto autostradale più costoso della Germania, con quella cifra si potrebbe costruire una pista ciclabile da Berlino a Pechino. È un'idea completamente folle".

Il progetto originario della A100

La costruzione della A100 è iniziata a Berlino Ovest nel 1958, quando la città era divisa tra l'Ovest capitalista e l'Est comunista: fulcro della rete autostradale della zona occidentale, la caratteristica struttura semicircolare sarebbe stata estesa a un anello completo in caso di riunificazione della Germania. Dopo il 1990, anno dell'annessione dei territori della Germania Est alla Repubblica Federale, l'idea fu abbandonata, poiché avrebbe imposto gravi effetti collaterali dal punto di vista urbanistico.

La battaglia ideologica

Il ministro dei trasporti tedesco Volker Wissing e il sindaco di Berlino Kai Wegner sostengono l'ampliamento dell'autostrada per incentivare la crescita demografica della città e fare fronte all'aumento del tasso di possesso di automobili.

Entrambi sottolineano che la nuova autostrada aiuterebbe lo scorrimento del traffico in città, contrariamente agli attivisti, che sostengono come il progetto rischierebbe di aumentare il problema in un centro già congestionato. "Sarebbe un incubo", dice Selina, giovane attivista che vive nel quartiere di Friedrichsain. "Non è necessario avere un'autostrada nel centro della città, abbiamo un ottimo trasporto pubblico".

Lo scontro tra conservatori e progressisti

La battaglia ideologica sull'automobile a Berlino vede uno scontro tra conservatori, liberali e di estrema destra, contro i verdi e gli esponenti della sinistra. I primi auspicano strade migliori e maggiori diritti per gli automobilisti; i secondi sostengono che progetti come l'estensione della A100 mettono a rischio gli obiettivi imposti dal Green Deal, il piano europeo che prevede zero emissioni nette di gas serra entro il 2050.

"Questa battaglia è una lotta tra le forze progressiste e alcuni vecchi uomini bianchi in giacca e cravatta, i quali non accettano che i tempi sono cambiati: oggi bisogna costruire le città per le persone che le abitano" riassume Elisabeth Steffen, portavoce di About Blank, uno dei club minacciati dall'autostrada.

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