A cura di
Michele Azzu
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Se il 2015 è stato un anno pieno di attivismo e passi avanti verso un accordo fra gli stati per la riduzione delle emissioni di CO2, e quindi un primo passo verso la limitazione dei danni dovuti al riscadamento globale… è anche vero che il 2015 è stato un anno di dati disastrosi per il nostro pianeta. Temperature record, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento degli oceani e danni alle specie animali. Sono le evidenze scientifiche riportate solo nell’ultimo mese. Che dovreste sapere.
- 27 novembre – I volatili del pianeta hanno iniziato a migrare verso le regioni artiche ed antartiche (Polo Nord e Polo Sud), a causa delle trasformazioni dei loro habitat dovute al riscaldamento globale. Questa, la scoperta dell’istituto internazionale per la protezione delle specie volatili “Birdlife international”. Secondo il rapporto addirittura un quarto delle 570 specie di uccelli prese in esame globalmente sono state danneggiate dai cambiamenti climatici.
- 25 novembre – I cambiamenti climatici hanno reso il periodo intercorso tra il 2011 e il 2015 i più caldi cinque anni da sempre. È quanto riporta nelle sue conclusioni il rapporto “Stato del clima globale” del World Meteorological Organization (WMO). Il 2015 in particolare è registrato come l’anno più caldo dei cinque, con le temperature del pianeta che superano il record dell’era pre-industriale. A questo risultato hanno contribuito anche gli effetti delle correnti oceaniche calde de El Niño.
- 25 novembre – La crescita globale delle emissioni di carbonio si è arrestata dopo un decennio di rapida crescita. È quanto emerge dal rapporto “Tendenze globali delle emissioni di CO2” dell’Agenzia per l’Ambiente dell’Olanda – sostenuto dalla Commissione Europea. Questo arresto è probabilmente dovuto alla Cina, che ha messo un freno alla crescita del consumo di carbone, come riporta l’agenzia olandese.
- 23 novembre – I disastri correlati al clima, come inondazioni, caldo torrido e siccità, sono accaduti quasi quotidianamente nel mondo nell’ultima decade. Significa due volte più frequentemente che nella decade precedente. È quanto riporta l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite dal titolo: “Il costo umano dei disastri dovuti al clima”. L’Asia è la regione più colpita.
- 19 novembre – Il pianeta deve tagliare a zero le emissioni di CO2 entro il 2070, al più tardi, per contenere il riscaldamento globale e prevenire una catastrofe planetaria. È l’allarme dell’ONU, che aggiunge: entro il 2100 tutte le altre emissioni – metano, ozono, protossido di azoto – devono arrivare a zero. Altrimenti le conseguenze saranno: “Dure, estese e irreversibili”, aggiunge l’Unep, l’agenzia dell’ONU per l’ambiente.
- 14 novembre – Entro la fine di questo secolo il pianeta assisterà a un innalzamento del livello dei mari di un metro, se la temperatura dovesse aumentare di un solo grado. È quanto riporta il rapporto “The Earth Statement” realizzato dal dipartimento ambiente dell’Università di Stoccolma e dall’agenzia “Stockholm Resilience Centre”. In totale, dopo il 2100, riporta il rapporto, le acque potrebbero continuare a salire fino ad altri 6 o 7 metri. Ma se bruciamo tutte le riserve disponibili di combustibili fossili il Polo Antartico si scioglierà completamente causando un innalzamento complessivo degli oceani che si avvicina ai 58 metri.
- 12 novembre – Un enorme banco di ghiacci della Groenlandia ha iniziato a sgretolarsi nell’Oceano Atlantico. È quanto riporta uno studio pubblicato sulla rivista “Science”, secondo cui il ghiacciaio dal nome “Zacharie Isstrom” aveva già iniziato a sciogliersi nel 2012. Ma ora il monitoraggio degli scienziati ha individuato che la sua superficie, che da sola sarebbe capace sciogliendosi di fare alzare il livello degli oceani nel mondo di mezzo metro, ha iniziato a rompersi in grandi banchi di iceberg.
- 9 novembre – Il pianeta ha superato un traguardo significativo: la concentrazione di biossido di carbonio nell’atmosfera ha superato la soglia delle 400 particelle per milione, stando a quanto osservato dagli scienziati della World Metereological Organization. L’ultima volta che questa concentrazione è stata così alta era 3 milioni di anni fa, prima dell’esistenza dell’uomo. Secondo gli scienziati per mantenere un livello di biossido di carbonio in sicurezza per la salute dell’uomo non bisognerebbe oltrepassare la soglia delle 350 particelle per milione.
- 17 settembre – Il pianeta ha registrato nuove temperature record di caldo ogni mese nel 2015, che è per questo motivo diventato l’anno più caldo da sempre. È quanto riporta l’agenzia americana NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), che sostiene lo scorso agosto sia stato il più caldo da quando sono iniziate le misurazioni nel 1880. Deke Arndt, direttore dell’agenzia, ha affermato: “I cambiamenti climatici di lungo termine sono come una rampa di scale: non staremmo sorpassando il limite di continuo se non l’avessimo già salita per decenni senza fermarci”.
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Michele Azzu è un giornalista freelance che si occupa principalmente di lavoro, società e cultura. Scrive per L'Espresso e Fanpage.it. Ha collaborato per il Guardian. Nel 2010 ha fondato, assieme a Marco Nurra, il sito L'isola dei cassintegrati di cui è direttore. Nel 2011 ha vinto il premio di Google "Eretici Digitali" al Festival Internazionale del Giornalismo, nel 2012 il "Premio dello Zuccherificio" per il giornalismo d'inchiesta. Ha pubblicato Asinara Revolution (Bompiani, 2011), scritto insieme a Marco Nurra.