27 anni fa cadeva il Muro di Berlino: ma l’Europa di oggi sembra ergere nuovi muri
Nove novembre 1989, caduta del Muro di Berlino; 9 novembre 2016, Donald Trump vince le elezioni e diventa Presidente degli Stati Uniti, la più importante potenza mondiale. Sono passato 27 anni, eppure a molti la data di oggi potrebbe apparire come un dejavu. Chi credeva che l'epoca dei "muri" fosse ormai tramontata rischia di doversi ricredere ora che alla Casa Bianca si appresta a sedere un miliardario che più volte in campagna elettorale ha promesso di alzare nuovi steccati contro gli immigrati che raggiungono gli Stati Uniti, i gay e in generale le fasce più vulnerabili della società americana.
Il muro di Berlino ha diviso in due la capitale tedesca per 28 anni, rappresentando una linea di demarcazione non solo tra Germania Occidentale e Orientale, ma anche tra i due blocchi di potere più influenti: quello capitalista, facente capo agli Stati Uniti, e quello comunista, facente capo alla Russia. Quel muro, dunque, non divideva solo dei territori ma anche delle ideologie, speranze, progetti di vita e di società. Misurava 155 chilometri, quel muro, ed era stato costruito con mattoni, filo spinato e torrette d'avvistamento con guardie sempre pronte a far fuoco verso coloro che, dal povero "est", tentavano la "fuga" verso il ricco ovest. Il 9 novembre del 1989 il governo socialista aprì finalmente un varco permettendo il libero transito di tutti i cittadini da una parte all'altra della città. Quei due mondi, finora inconciliabili, si contaminarono.
La parola d'ordine di quel 9 novembre fu Einheit, unità: sotto quel grido migliaia di tedeschi della Germania dell'Est riabbracciarono i "fratelli" della Germania dell'Ovest. Oggi Berlino e tutta Europa celebrano quell'unità e non c'è nessuno, in Germania, che non ricordi quei giorni con commozione. Ventisette anni fa due mondi si riunificarono, finì l'era della paura e iniziarono a costruirsi i fondamenti su cui in futuro sarebbe stata edificata l'Unione Europea. Oggi quelle idee e quelle speranze sembrano essere fortemente in crisi: mentre negli Stati Uniti trionfa il reazionario Donald Trump, anche l'Europa sembra aver smarrito la sua identità: nuovi muri vengono eretti, ai confini degli stati e a nuovi ragazzi, stavolta provenienti spesso da altri continenti, la speranza di un futuro dignitoso viene sottratta giorno dopo giorno.