23 migranti morti al confine Marocco-Spagna, volevano entrare in UE: “Mani e gambe rotte ovunque”
Almeno ventitré migranti subsahariani sono morti venerdì nel tentativo di attraversare – dal Marocco – l'enclave spagnola di Melilla.
Circa 2mila persone si sono avvicinate al confine e 500 di queste sono riuscite a tagliare una recinzione con una cesoia ed entrare nel valico di frontiera: molte hanno poi cercato di scavalcare l'alta barriera che separa il territorio marocchino da quello sotto il controllo spagnolo, quindi formalmente appartenente all'Unione Europea: alcune persone sono precipitate, tuttavia secondo alcune testimonianze la maggior parte delle vittime sarebbe morta per asfissia nella calca dopo esser caduta in un avvallamento. Coloro che cadevano dalla rete venivano calpestati da altri migranti che tentavano la scalata. Intervistato da El Pais un testimone ha descritto scene infernali: "Era pieno di sangue ovunque. Dappertutto teste ferite, piedi rotti, mani rotte… Chi non è morto finirà per morire, perché è stato picchiato ".
La tragedia di due giorni fa di Melilla è stata la più sanguinosa e mortale mai registrata su entrambi i lati della recinzione. L'AMDH – associazione marocchina per i diritti umani – ha messo in guardia contro ogni tentativo di seppellire i defunti in fretta e furia e senza aprire un'indagine “globale, rapida e seria” su quanto accaduto per stabilire delle responsabilità. L'ONG ha denunciato che, per la giornata di venerdì, è stato vietato l'accesso all'ospedale Hassani di Nador (a circa 15 chilometri dal confine), dove erano stati trasferiti morti e feriti.
A fronte di un dramma figlio della repressione sistematicamente praticata sui migranti, costretti a rischiare la vita per arrivare in Spagna, il premier spagnolo Pedro Sánchez non ha trovato parole migliori di una condanna alla "violenta aggressione", accusando le "mafie che trattano esseri umani" di aver organizzato l'assedio ed elogiando l’operato della gendarmeria marocchina e della Guardia Civil.
Anche il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares, venerdì, aveva sottolineato positivamente la "straordinaria cooperazione" tra i corpi militari dei due paesi. Neppure Salvini è riuscito a evitare di fare propaganda sulla strage di migranti, definita "invasione" dell'Europa.
Melilla e Ceuta, l'altra piccola enclave spagnola del Nord Africa, rappresentano gli unici confini terrestri dell'UE con l'Africa , il che li rende una meta importante per migranti e rifugiati. Su quanto accaduto è intervenuto anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: "L'Unione europea dà il totale sostegno alla Spagna per la protezione dei confini Ue".
ONU: "Dare priorità alla sicurezza dei migranti, astenersi dall'uso eccessivo della forza"
Tuttavia non sono mancate dure critiche alla gestione della vicenda da parte di Spagna e Marocco. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni e l'Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) hanno espresso "profonda tristezza e preoccupazione" per la perdita di vite umane e per il numero di persone ferite venerdì mattina nel tentativo di attraversamento della barriera che separa Nador, in Marocco, e Melilla, in Spagna. L'Oim e l'Unhcr hanno esortato le autorità a "dare priorità alla sicurezza dei migranti e dei rifugiati, ad astenersi dall'uso eccessivo della forza e a rispettare i loro diritti umani". Questi eventi violenti evidenziano "più che mai l'importanza di trovare soluzioni durature per le persone in movimento, nello spirito del Global Compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare e del Global Compact per i rifugiati". L'Oim e l'Unhcr "reiterano alla comunità internazionale il loro appello, basato principio della condivisione delle responsabilità, a incrementare canali di accesso sicuri e alternativi che possano prevenire il ricorso a canali migratori pericolosi e ridurre il rischio che tali tragici eventi si ripetano in futuro".
Algeria: "A Melilla carneficina di migranti"
Durissima l'Algeria, che ha condannato fermamente quella che ha definito una "carneficina di migranti a Melilla", di cui il Marocco è responsabile, chiedendo l'apertura di un'indagine indipendente. Lo afferma oggi Ammar Bellani, inviato speciale del Ministero degli Esteri algerino per il Maghreb e il Sahara occidentale, citato dai media locali. Per il funzionario algerino "le immagini di questa carneficina sono estremamente scioccanti", esse "forniscono informazioni sull'estrema brutalità e sull'uso sproporzionato della forza che sono simili, date le circostanze, a vere e proprie esecuzioni sommarie". Bellani ha accusato il regno del Marocco di essere responsabile di questa tragedia che ha sconvolto il mondo intero. "Gli organismi internazionali e in particolare l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati devono condurre indagini indipendenti e trasparenti per determinare le responsabilità e fare luce su questi tragici eventi", ha concluso Bellani. Il bilancio ufficiale delle autorità marocchine parla di 18 morti e 63 feriti tra i migranti e più di 140 feriti tra gli agenti delle forze dell'ordine, ma secondo ong spagnole i migranti morti nella calca venerdì nel tentativo di entrare nell'enclave spagnola sarebbero 27.