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Esodati, Tesoro si riprende i soldi ancora non spesi. Sindacati: “È uno scippo”

Si apre un nuovo fronte politico sul tema degli esodati dopo che il Ministero dell’Economia ha deciso di incamerare i soldi non spesi che potrebbero essere destinati ad altri scopi.
A cura di Antonio Palma
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È di nuovo polemica tra sindacati e governo sul tema degli esodati dopo l'annuncio da parte del Tesoro di aver incamerato i fondi ancora non spesi per risolvere il problema dei lavoratori che si son ritrovati senza pensione e senza lavoro dopo aver firmato accordi con le aziende. "È intollerabile che, a fronte di un dramma ancora non risolto del tutto quale è quello degli esodati, il ministero dell'Economia comunichi di aver incamerato le risorse del Fondo relativo" attaccano ora dalla Cgil parlando di vero e proprio "scippo" da parte dell'Esecutivo. "Le risorse ci sono e non possono essere distratte per altri scopi" hanno ribadito anche dalla Cisl mentre la Uil parla di "gravissima l'intenzione del Mef". Tutto ruota attorno alla settima salvaguardia per gli esodati, che i sindacati chiedono di approvare subito ma che ancora non è stata portata a termine, e all'estensione della durata della cosiddetta Opzione donna, cioè la possibilità per le lavoratrici con 57 anni di età e 35 anni di contributi di andare in pensione anticipata a patto di accettare una penalizzazione del 25-30% sull’assegno.

Visto il mancato accordo sui provvedimenti, il Tesoro però nel frattempo ha deciso di svincolare e riportato nelle casse dello Stato, per destinarli ad altri scopi, i fondi che erano stati stanziati per il 2013-2014 e non sono ancora stati spesi. Si tratta di circa 500 milioni attorno ai quali è partita ora una battaglia politica. O la questione si risolve o “si apre una stagione di conflitto politico parlamentare su una questione delicata come quella delle pensioni" ha avvertito anche il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, aggiungendo: "Non solo si riduce la quantità di risorse messe a disposizione per la ‘settima salvaguardia', ma si cancella la volontà del legislatore, che costituendo il fondo ha espresso la volontà di utilizzare i risparmi per ampliare il numero dei lavoratori da tutelare. Per noi questo è inaccettabile, la questione diventa politica e va affrontata a livello di ministri competenti".

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