Esame di terza media: hacker entrano nei computer della prova Invalsi
Un fatto molto grave è accaduto in queste ultime ore: hacker hanno tentato di accedere al sistema informatico che contiene le prove Invalsi 2014, quelle per intenderci che interesseranno i circa 600.000 ragazzi alle prese con l'esame di terza media a partire da giovedì 19 giugno. Il personale dell'Invalsi ha accertato un'intrusione dell'Istituto che è stata immediatamente denunciata alle autorità competenti – spiegano dall'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e formazione-. Del fatto è stato subito informato anche il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, visto l'approssimarsi della prova nazionale. Le indagini tecniche in corso faranno luce su quanto accaduto. Nel frattempo il Miur e l'Invalsi assicurano il regolare svolgimento della prova nazionale di giovedì. Il Miur precisa che quanto accaduto all'Invalsi non ha alcuna correlazione con il blocco che negli scorsi giorni ha interessato il portale SIDI del Ministero. La prova Invalsi si propone di valutare, attraverso strumenti di misurazione quantitativi e sulla base di parametri standard e internazionali, della qualità del sistema scolastico italiano. Ha il compito di mettere a punto prove di rilevazione degli apprendimenti, di carattere nazionale, in italiano e matematica.
Esame di terza media prova nazionale Invalsi
Le prove Invalsi riguardano sia l'Italiano che la Matematica. La prova dell'esame di terza media prevede sia quesiti a risposta multipla che quesiti a risposta aperta breve, così come quella di matematica. In quest'ultima, gli studenti dovranno riportare non solo le soluzioni finali dei problemi proposti , ma anche il procedimento utilizzato. Negli ultimi anni si è molto parlato della riforma degli esami di maturità e per gli ordinamenti più toccati dalla riforma, ovvero gli istituti tecnici e professionali si è ipotizzato di mettere mano ai criteri di valutazione anche il terzo scritto introducendo appunto una prova Invalsi – sulla falsariga di quella proposta alle Medie – al posto del cosiddetto quizzone. Lipotesi sembra aver perso consistenza e si stanno studiando nuove modalità che coniughino indicazioni nazionali e autonomia delle singole scuole nel confezionamento.