Ergastolo per Salvatore Parolisi. Questa la richiesta del pm
«E' quello che ci aspettavamo: la richiesta di un ergastolo senza attenuanti». Con queste parole l'avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, ha commentato la decisione del Pubblico Ministero di Teramo, Davide Rosati, di chiedere la pena massima per Salvatore Parolisi, reo, secondo l'accusa di aver ucciso la moglie Melania con 35 coltellate il 18 aprile 2011 vicino le Casermette a Civitella del Tronto. Nessuna attenuante generica, ma anzi con alcune aggravanti. Per l'accusa Parolisi è infatti colpevole anche di minorata difesa, crudeltà, e vilipendio aggravato dall'aver voluto depistare fuori di sè la colpevolezza dell'omicidio. L'udienza del processo che si sta svolgendo con rito abbreviato riprenderà nel pomeriggio con la requisitoria della parte civile, durante la quale il legale dei Rea chiederà il risarcimento danni che dovrebbe essere messo da parte per la figlioletta della coppia.
Oggi in aula c'erano sia il papà di Melania Rea, Gennaro, che lo stesso ex caporale degli alpini, Salvatore Parolisi. «Ci siamo guardati sì – ammette il signor Rea, durante la pausa del processo – Salvatore è sempre il solito, quando il Pm Rosati parlava dei soldi lui ridacchiava…Uno sbruffone mi chiedete? Sì, può essere il termine giusto». L'uomo ascoltato la requisitoria dei due procuratori ma ammette «per me non è cambiato niente», nel senso che già sapeva tutto. «È stata però una requisitoria a senso unico», verso la colpevolezza di Parolisi. Quella di oggi potrebbe essere anche l'ultima udienza della sentenza per l'omicidio di Melania Rea. La prossima è stata fissata al 26 ottobre, e già in quella data il gup Marina Tommolini potrebbe decidere sul destino di Parolisi, in carcere dall'estate 2011 per l'omicidio della moglie. Al massimo la sentenza ci sarà il 2 novembre.