Enrico Letta parla al Meeting di Cl: “L’incontro vince sul conflitto” (DIRETTA VIDEO)
In prossimità di una tempesta politica che minaccia la stabilità del governo, quello che preme sottolineare a Comunione e Liberazione è la presenza di un""Emergenza uomo". E' questo il nome dell'evento che il movimento cattolico ha organizzato a Rimini dal 18 al 24 agosto. Dopo l'introduzione alle 15.00 di Emilia Guarnieri, Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli e di Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, ad aprire la settimana di conferenze è il Presidente del Consiglio Enrico Letta, che dall'importante evento cattolico ha la possibilità di invitare le forze politiche della larga intesa alla compattezza. Del resto, come ha garantito lo stesso premier ai giornalisti, "Non lasceremo soli i giovani, lavoreremo e faremo di tutto perché riescano ad avere quelle opportunità che i giovani in altri Paesi d'Europa già hanno".
L'intervento di Enrico Letta è preceduto dalla video-intervista a Giorgio Napolitano, che si è soffermato soprattutto sul ruolo dell'Europa. Pur essendo nata per evitare il riaccendersi di focolai bellici interni – ha ricordato il Presidente della Repubblica – oggi il ruolo dell'Europa unita è diverso. I tempi in cui la litigiosità degli stati portò l'Europa nel baratro di due guerre sono finiti, oggi, viceversa, l'Europa deve restare unita per non essere sommersa dalla globalizzazione. Circa il tema del meeting, riassunto dal titolo "Emergenza uomo", Napolitano ha convenuto che il principale male della nostra epoca è l'impoverimento – prima ancora che economico – spirituale e culturale delle nostre società.
"L'incontro vince sul conflitto, sempre", questa una delle prime osservazioni di Letta al Meeting di Comunione e Liberazione. Richiamando criticamente le categorie del politico amico/nemico di schmidtiana concezione, il premier ha osservato che "L'Italia per troppi anni ha avuto una politica che ha finito per essere ricompresa in queste categorie e i problemi sono rimasti irrisolti". A scanso di equivoci, osserva ancora Letta per fugare probabilmente i dubbi della base del Pd, "L'incontro non è l'annullamento della propria identità , non vuol dire che le differenze e le identità scompaiono. l'incontro fa paura solo a chi è incerto della propria identità e dei propri valori". Il Presidente del Consiglio prosegue il proprio discorso richiamando di volta in volta alcuni dei principi fondamentali dell'Europa, quali quello di sussidiarietà – "Al centro c'è la famiglia, poi c'è lo stato" – e di democrazia sostanziale.
I riferimenti alla politica interna e ai delicati equilibri che tengono in vita il governo puntellano il discorso di Letta. "L'uscita della crisi è a portata di mano: se guardiamo il futuro usciremo dalla crisi, se guarderemo al passato non usciremo dalla crisi", ma – avverte ancora Letta – non bisogna anteporre interessi personali a quello comune". Solo così ci sarà un nuovo inizio per l'Europa che Letta colloca nel 2014, anno in cui, tra l'altro si vota per il parlamento europeo, che "rischia di essere il parlamento più anti-europeo della storia d'Europa". Tuttavia, sarà necessario mantenere i conti in regola, perché "fare debiti e fare deficit vuol dire scaricare sui propri figli", nonché "riportare la finanza al proprio posto". "Sviluppo e lavoro – sintetizza ancora il premier – devono essere al centro, accanto al monito di non fare più debiti".