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Enrica Lexie: è scontro tra Italia e India, i due militari rischiano l’arresto

Nessun accordo è stato raggiunto e la situazione non è tranquillizzante come ha confermato il Ministro Severino. Per i nostri funzionari il tutto si è svolto in acque internazionali e in ogni modo i militari sono Organi dello Stato italiano e godono di immunità giurisdizionale assoluta.
A cura di Antonio Palma
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Nessun accordo è stato raggiunto e la situazione non è tranquillizzante come ha confermato il Ministro Severino. Per i nostri funzionari  il tutto si è svolto in acque internazionali e in ogni modo i militari sono Organi dello Stato italiano e godono di immunità giurisdizionale assoluta.

Lo scontro diplomatico tra Italia e India sul caso dei marinai italiani a bordo della nave Enrica Lexie si fa sempre più complicato. Il Ministro Severino  ha confermato che la situazione "non è tranquillizzante" dopo una notte di trattative tra la nostra delegazione e quella indiana che è finita con un nulla di fatto. I militari del reggimento San Marco, che sono accusati di aver sparato e ucciso due pescatori scambiandoli per pirati, sono nelle mani delle autorità indiane e potrebbero essere arrestati presto.

La Farnesina parla di atti unilaterali delle forze di polizia indiane – Dalla Farnesina fanno sapere di aver avvertito il Premier Monti e parlano di "atti unilaterali delle forze di polizia indiane" che sarebbero salite sulla nave e preteso la consegna dei nostri militari che, invece, per il team di alti funzionari dei ministeri di Esteri, Giustizia e Difesa giunto a New Delhi, godrebbero di immunità giurisdizionale assoluta rispetto alle autorità straniere, secondo gli accordi internazionali e le risoluzioni Onu sulla pirateria internazionale. Il console italiano a Mumbai, riferisce che i due militari, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, attualmente si troverebbero in una sorta di fermo di polizia per essere interrogati, ma presto potrebbero essere posti sotto arresto. Per le autorità italiane il fatto si è svolto in acque internazionali, dunque, in ogni modo sotto giurisdizione del Paese di origine della nave, cioè l'Italia, e in più i militari sono considerati organi dello Stato italiano.

Dubbi sulla ricostruzione dell'accaduto – Le autorità indiane ribadiscono che sull'imbarcazione dei pescatori non vi fossero armi e parlano di acque territoriali interne, collocando i tempi in maniera diversa rispetto alla ricostruzione dei marinai della nave italiana. Per l'Italia restano molti dubbi sulla posizione delle autorità indiane che non vogliono mostrare i corpi dei pescatori uccisi né tantomeno eseguire un'autopsia sui cadaveri. Anche sui colpi sparati vi è forte divergenza tra le due ricostruzioni con i nostri militari che parlano di pochi colpi sparati in acqua mentre secondo le autorità indiane sarebbero state sparate diverse raffiche che avrebbero centrato l'imbarcazione. Il Governo italiano è in piena allerta e viene costantemente informato degli sviluppi dai funzionari inviati sul posto per cercare di risolvere il caso nel più breve tempo possibile.

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