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Enna: apre la facoltà di Medicina in rumeno. Studenti protestano: arriva diffida del Miur

Retta sui novemila euro, personale di sostegno e professori proverranno dalla Romania (quindi si parlerà solo rumeno). Smentita invece la voce sulla possibilità di accesso senza test d’ingresso. Ma il Ministero non ci sta e invia diffida alla Regione Sicilia che ha dato l’ok all’iniziativa caldeggiata da un ex onorevole del Pd.
A cura di Biagio Chiariello
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Ad Enna sarebbe nata una facoltà di medicina romena, sembra con accesso libero, iscrizione online e nessun test d’ingresso. Ma il ministero dell'Università e della Ricerca scientifica ha preso subite le distanze ed ha inviato una diffida alla Regione Sicilia che avrebbe favorito l'iniziativa concedendo i locali dell'azienda sanitaria ennese per i corsi. Giovedì infatti a palazzo d'Orleans è stata stipulata la convenzione tra la fondazione Proserpina (guidata dall'ex onorevole del Pd Mirello Crisafulli), gli assessorati regionali alla Formazione e alla Salute e l'università Kore. Una “possibilità per i giovani, anche non siciliani, di potersi iscriversi a Enna e non all'estero”, ha affermato in conferenza stampa Crisafulli, aggiungendo che la facoltà sarà un’estensione sul territorio ennese della “Dunarea de Jos” di Galati in Romania.

La facoltà romena di Enna dovrebbe avere due i corsi di laurea: "Medicina e Farmacia" e "Professioni infermieristiche". Per ciascuno ci sono in palio 60 posti. Moltissime le proteste da parte delle organizzazioni studentesche, perché come detto pare che sarà possibile iscriversi senza superare alcuna prova di ingresso e che le tasse saranno molto elevate: circa 9 mila euro l'anno. La notizia della nuova università, però, ha scatenato le polemiche degli studenti sui social e, in una nota congiunta, i rappresentanti dell'Udu di Palermo, Messina e Catania si chiedono “come sia possibile che, a distanza di così pochi chilometri, nello stesso territorio possa avvenire una simile discriminazione: chi potrà pagare un'università privata avrà accesso agli studi in Medicina mentre tutti gli altri – scrivono – resteranno vincolati dalla legge che regolamenta l'accesso a tale facoltà. Il diritto agli studi non può in alcun modo essere vincolato dal potere finanziario degli aspiranti studenti”.

"Non capisco le polemiche – dice Crisafulli – si tratta solo di una offerta formativa in più. E comunque ho sentito dire molte inesattezze: il test di ingresso ci sarà, eccome. Gli studenti inoltre dovranno sostenere un esame di lingua, perché i corsi saranno tenuti in romeno, da professori romeni: a fine settembre partirà un corso full immersion di lingua romena, alla fine della quale ci sarà un esame. Per il resto è una facoltà seria, riconosciuta in Italia, mi aspetto che avremo le iscrizioni di chi spesso sceglie di trasferirsi in Romania: ora basterà venire a Enna. I costi ci sono – aggiunge l’amministratore delegato della Fondazione Proserpina –  la retta sarà di circa 9 mila euro. Decisamente minori, però, rispetto al trasferimento all'estero".

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