Emergenza rifiuti: ritorna l’immondizia per le strade di Napoli, la provincia al collasso
Ancora emergenza rifiuti. Il sistema dei rifiuti campano è al collasso, i nodi della cattiva gestione del ciclo integrato vengono al pettine e il disastro ambientale prefigurato da Gaetano Pecorella – presidente della Commissione Parlamentare sulle ecomafie – sembra essere dietro l'angolo. Napoli non sa dove smaltire le 1800 tonnellate di rifiuti che sono tornate a ostruire le strade cittadine, mentre nei paesi della provincia la situazione è ancora più drammatica e l'immondizia non viene raccolta da mesi. La discarica di Chiaiano è satura e può ricevere solo un quantitativo modesto di rifiuti, la Cava S.A.R.I. di Terzigno da accordo preso con lo stesso Berlusconi può ricevere soltanto i rifiuti dei 18 comuni dell'area vesuviana. Gli Stir sono chiusi: Caivano, Giugliano, Tufino sono tutti pieni. Così le tonnellate per strada continuano a crescere al ritmo di 400 al giorno.
Sono oltre 88 gli autocompattatori rimasti pieni per l'impossibilità di scaricare a Chiaiano o negli Stir di Gigliano e Caivano. Oggi la raccolta zoppica per la non disponibilità di questi mezzi, soltanto a Santa Maria Capua Vetere le operazioni di deposito nello Stir procedono regolarmente. L'assessore all'Igiene del comune di Napoli, Paolo Giacomelli, è perentorio: è necessario trovare una soluzione nelle prossime ore, altrimenti la quantità di spazzatura non raccolta aumenterà vertiginosamente. I Verdi denunciano la situazione tragica della provincia napoletana: 5500 tonnellate a terra nei paesi della cintrola nord di Napoli, tra Melito e Giugliano. In alcuni punti, i cumuli di spazzatura impediscono l'accesso agli edifici, la circumvallazione esterna è diventata una lunga autostrada dell'immondizia.
Francesco Emilio Borrelli, coordinatore regionale dei Verdi in Campania, afferma: “Siamo di nuovo in piena emergenza senza che il Governo, la Regione e la Provincia abbiano ancora deciso di fare qualcosa”.