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Emergenza rifiuti: Raphael Rossi lascia la presidenza di Asìa, cresce la raccolta differenziata a Napoli

Il presidente di Asia, la società napoletana per la raccolta della spazzatura, lascia l’incarico dopo sei mesi di battaglia contro l’emergenza rifiuti. “Continuerà a collaborare” afferma il sindaco Luigi de Magistris, l’addio dopo Capodanno con una città al 25% di raccolta differenziata.
A cura di Alessio Viscardi
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il presidente dell'Asia, Raphael Rossi

Uno degli uomini chiave che il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha chiamato nelle prime ore del suo mandato per risolvere la drammatica emergenza rifiuti di questa estate potrebbe lasciare l'incarico tra qualche giorno, subito dopo il Capodanno. Si tratta dell'attuale presidente dell'Asìa, Raphael Rossi che, secondo le indiscrezioni pubblicate da alcuni quotidiani locali, lascerà la poltrona che gli era stata affidata appena sei mesi fa perché il Comune avrebbe difficoltà economiche tali da rendere difficile un'adeguata remunerazione del suo lavoro “massacrante” – motivazione smentita dallo stesso Rossi con una nota su Facebook, in cui rimanda ogni chiarimento alla conferenza stampa del 2 gennaio che terrà col sindaco de Magistris.

“Ho detto più volte che sono a Napoli temporaneamente” dichiara Rossi, simbolo di legalità chiamato a mettere ordine nella raccolta dei rifiuti a Napoli. Il presidente era stato coinvolto in una vicenda di tangenti all'Amiat, la società che si occupa della gestione rifiuti a Torino, dove aveva denunciato gli sprechi connessi a un ciclo inficiato dalla malapolitica. Nel capoluogo partenopeo, la missione di Rossi era instaurare un ciclo virtuoso basato sulla raccolta porta a porta dei rifiuti: “Quando sono arrivato la città era al 16,1% di raccolta differenziata. Ora siamo al 22%. Il sistema di raccolta differenziata porta a porta è stato esteso a Scampia, dove siamo al 65% di differenziata, ed a Posillipo”.

In una città che da qualche mese è sgombra dalle tonnellate di pattume che deturpavano le sue storiche strade, l'Asìa pubblica trionfalistici comunicati in cui si afferma che “Con Posillipo il 23% del territorio napoletano raccoglie i propri rifiuti attraverso il sistema di raccolta differenziata porta a porta. Sono 240.000 gli abitanti serviti a Napoli dal porta a porta: è la seconda città in Italia, a rappresentare una vera rivoluzione culturale”. Un risultato sicuramente positivo, ma ancora lontano da quel “70% in sei mesi” promesso dal sindaco e dai “300 mila abitanti serviti entro settembre” che lo stesso Rossi si poneva di raggiungere in un'intervista ai microfoni di Fanpage.

Anche sulla questione delle navi di rifiuti per l'Olanda, necessarie a dare respiro alla città senza gravare sugli impianti regionali di tritovagliatura già saturi, si consuma l'ennesimo rinvio: previste per le prime settimane di settembre, i bastimenti sarebbero dovuti salpare alla vigilia di Natale. Oggi, il presidente dell'Asìa dichiara: “Ad inizio gennaio salperanno le navi con i rifiuti per l’Olanda, grazie a contratti vantaggiosi ed affidabili. Consentiranno alla città di organizzare senza l’incubo di una nuova emergenza i passaggi successivi: estendere il porta a porta a tutta la città, realizzare il compostaggio, mettere in pratica ulteriori politiche di riduzione dei rifiuti”.

Il sindaco di Napoli ha confermato l'addio, sottolineando però che “Raphael Rossi continuerà a collaborare con Asia ma non sarà più il presidente”. Il primo cittadino sottolinea che non c'è alcuna frattura tra l'amministrazione e il manager torinese “che fa parte del gruppo che ha fatto la rivoluzione partenopea. Noi abbiamo una proiezione nazionale e Raphael Rossi ha un ruolo importante per il nostro progetto, non solo a Napoli ma anche fuori e infatti Rossi continuerà a collaborare con l'Asia”.

Il sindaco di Napoli ha continuato inoltre sottolineato che il ruolo del presidente Rossi è stato fondamentale nei primi mesi di gestione per rompere il vecchio sistema della raccolta e smaltimento rifiuti in città: “lui ha fatto un ottimo lavoro, ma adesso si può dedicare anche ad altro. Non è una rottura, ma un consolidamento del ruolo che ha avuto a Napoli e che sta avendo anche grazie a Napoli in tutto il paese, perché il laboratorio Napoli va oltre questa città”.

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