Una storia infinita che non vuol sapere di chiudersi, quella dell'emergenza rifiuti in Campania. Giovedì prossimo, stando a indiscrezioni filtrate a Bruxelles, la Commissione europea deferirà l'Italia alla Corte europea di giustizia. Motivo? Il governo italiano non ha mai dato esecuzione alla sentenza con cui la stessa Corte aveva condannato lo Stato per la vicenda dei rifiuti in Campania. Il deferimento sarà accompagnato dalla richiesta di multe pecuniarie che ammonteranno a circa 20 milioni di euro per il periodo che va dalla prima condanna della Corte, nel marzo 2010, alla eventuale seconda sentenza, più un'ulteriore ammenda giornaliera che decorrerà dalla seconda sentenza fino al momento in cui l'Italia si metterà in regola con le norme comunitarie. La multa che l'Italia sarebbe costretta a pagare sarebbe "molto consistente", perchè proporzionale a tre fattori: "Il Pil del Paese, la durata dello stato di infrazione e la gravità dell'infrazione stessa". La Commissione Ue aveva già bloccato il pagamento dei fondi strutturali comunitari riguardanti i programmi per la gestione dei rifiuti destinati alla Regione Campania, per un ammontare di circa 145 milioni di euro.
Perché questa nuova, dura, presa di posizione della Commissione? Presto detto: la Ue non è soddisfatta delle risposte fornite dal governo italiano. Palazzo Chigi doveva presentare un nuovo piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti campani calendarizzando tappa per tappa l'attuazione dei vari step, da quelli impiantistici alla distruzione delle tonnellate di ecoballe ancora presenti sul territorio campano. "Non siamo soddisfatti né del livello di dettaglio delle misure proposte né della velocità di attuazione prevista per le misure stesse".