Emergenza rifiuti a Napoli: rinviati a giudizio Iervolino e Bassolino per epidemia colposa
Migliaia di tonnellate di spazzatura per le strade, l'emergenza rifiuti di Napoli sembra essere senza soluzione da ormai quindici anni. Mentre in città l'immondizia continua ad accumularsi senza poter essere raccolta, la procura di Napoli rinvia a giudizio per epidemia colposa ventidue persone, tra cui il sindaco Rosa Russo Iervolino e l'ex-governatore della Campania, Antonio Bassolino. I fatti risalgono al picco massimo dell'emergenza rifiuti del 2008, quando migliaia di tonnellate di RSU rimasero in strada per mesi a decomporsi sotto il sole cocente dell'estate. Secondo i Pm, la permanenza in strada dei cumuli di rifiuti avrebbe provocato un'epidemia gastroenterica in molte zone della città e della provincia di Napoli. non un bello scenario in vista delle elezioni comunali 2011.
A novembre 2010, 36 avvisi di chiusura indagini erano stati recapitati agli indagati. Tra di loro il sindaco Iervolino e l'allora Governatore, Bassolino, nonché il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa. E mentre la procura tenta oggi di fare chiarezza su quanto accaduto tre anni fa, la situazione attuale della città non è molto diversa da allora. Invivibile Napoli, strade ostruite da cumuli di rifiuti alte diversi metri rendono impossibile la viabilità ordinaria. Le situazioni più critiche nella periferia ovest, tra Pianura e Agnano, dove i residenti sono scesi in strada dando alle fiamme cassonetti colmi e ribaltando un'auto.
Ogni notte si ripete lo stesso scenario da guerra per i Vigili del Fuoco, con decine di chiamate per i pericolosi roghi di rifiuti che vengono appiccati. Il pericolo paventato dai napoletani è il ripetersi dell'epidemia colposa per cui sono stati oggi rinviati a giudizio ex-governatore e sindaco. L'avvicinarsi dell'estate e l'aumentare delle temperature rende la situazione critica.
Via Argine a Ponticelli, già luogo di sversamenti abusivi di rifiuti, è diventata una lunga distesa di rifiuti solidi urbani non raccolti da settimane. Stesso scenario a Gianturco e nel centro storico. L'assessore comunale all'Igiene, Paolo Giacomelli, tenta di metterci una pezza: “Fornirò indicazioni per aumentare le quantità di conferimento giornaliere e recuperare, così, il pregresso. Ho dato indicazioni ad Asia per avviare un impegno straordinario nelle aree periferiche particolarmente colpite, come Pianura e Ponticelli”. Ma il futuro è tutt'altro che roseo, dopo il sequestro della discarica di Chiaiano per infiltrazioni di camorra e percolato, e la sua prossima chiusura perché satura, la provincia di Napoli rimane senza un posto in cui sversare i rifiuti giornalieri.