Emergenza Rifiuti a Napoli: De Magistris invita Berlusconi ad assumersi le proprie responsabilità
L’emergenza rifiuti a Napoli è sempre più pressante, ormai la città è quasi al collasso: ci sono 1500 tonnellate di rifiuti per le strade, secondo il neo assessore all'ambiente Tommaso Sodano, ma le cose non vanno bene nè per la provincia, che ha accumulato ben 10mila tonnellate di rifiuti da smaltire, né per l’intera regione.
Oggi è in programma un nuovo incontro tra Regione, Provincia, Comune e aziende dei rifiuti, convocato dal prefetto Andrea De Martino su richiesta del Sindaco De Magistris. Si cercherà di capire quali sono le esigenze immediate e quali azioni mettere in campo per superare la crisi. Il Presidente della Regione, Stefano Caldoro, ieri, ha detto di non poter escludere “la richiesta dello stato di emergenza”, visto che le province di Napoli, Salerno e Benevento non sono più autosufficienti, a causa della sentenza del Tar che ha bloccato i flussi extraregionali. Le cose sembrano davvero disastrose se anche le province di Caserta e Avellino, quelle più autosufficienti, avvertono che i loro impianti Stir sono pieni e preannunciano il blocco dei loro impianti in una settimana.
Il tutto secondo una logica che premia i più virtuosi, spiega il vicesindaco Tommaso Sodano, per cui "chi più inquina più paga". I provvedimenti chiave, oltre alla differenziata, sono un piano di prevenzione e riduzione dei rifiuti, l'istituzione di isole ecologiche in ciascuna municipalità, di isole ecologiche mobili nei quartieri ancora non attrezzati al porta a porta e la valorizzazione dei rifiuti ingombranti e della carta.
Le idee quindi non mancano, quello che per il momento non basta, sono i soldi: qui si gioca un grosso pezzo di partita tra le istituzioni e gli enti preposti alla raccolta dei rifiuti. Un primo braccio di ferro è quello che vede contrapposti proprio De Magistris e Caldoro sulla costruzione di un inceneritore in città. Se il sindaco e tutta la giunta sono fermamente contrari, per il presidente della Regione è un passo dovuto, anche per sbloccare i 400 milioni bloccati ieri dall'Europa, infatti, come ricorda Caldoro la UE, "tra le procedure di infrazione, sottolinea che non ci sono impianti sufficienti in Campania e, tra gli impianti, ritiene centrali i termovalorizzatori".
Un altro grosso pezzo di partita si gioca invece tra tutti gli amministratori locali e il governo centrale: ieri il Consiglio dei ministri ha di nuovo posticipato l’emanazione del decreto antirifiuti per la Campania, che permetterebbe di ridurre la pressione sulla regione, in attesa dei provvedimenti che Regione, Provincia e Comune hanno messo in cantiere. Il No del Governo è dovuto soprattutto all’opposizione della Lega che probabilmente lo ha posto come condizione per la verifica di Governo. “La posizione della Lega è inaccettabile nel merito e nel metodo ed è frutto di un ricatto politico” ha sintetizzato il Governatore ricordando agli alleati di governo che “Non si può utilizzare quest’argomento strumentalmente contro Napoli e la Campania per fini politici. Così si penalizzano i cittadini”
Caldoro ha chiamato a raccolta tutti i parlamentari e i politici del sud per far pressione sul Governo, ma per il momento la Lega sembra avere molto più peso nel Governo rispetto alla schiera dei parlamentari campani del Pdl.