Emergenza immigrazione, parla Minniti: “Ho temuto per la tenuta democratica del Paese”
"Ad un certo momento ho temuto che, davanti all'ondata migratoria e alle problematiche di gestione dei flussi avanzate dei sindaci, ci fosse un rischio per la tenuta democratica del Paese. Per questo dovevamo agire come abbiamo fatto non aspettando più gli altri paesi europei". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Marco Minniti, intervenuto a Pesaro nell'ambito della festa dell'Unità dedicata agli enti locali. “Noi abbiamo fatto da apripista – ha aggiunto -. A Parigi hanno approvato il nostro lavoro". "Quando il 29 giugno sono arrivati 12 mila 500 migranti in sole 36 ore su 25 navi diverse", ha ricordato il capo del Viminale, "la situazione era davvero difficile e io quel giorno sono dovuto tornare subito dell'Irlanda. Non potevamo continuare a gestire in questo modo i flussi migratori e abbiamo agito in modo nuovo. Ora l'Europa ci ringrazia per questo. Il Mediterraneo centrale e tornato al centro dell'attenzione dell'Unione europea".
Quanti soldi servono per fermare il flusso migratorio?
"Almeno quanto è stato speso per la rotta dei Balcani: 3 più 3 miliardi", ha risposto il Ministro. E poi ha aggiunto: "Se un uomo fugge da guerre e carestie io ho il dovere di accoglierlo come Dio comanda". Quanto ai rapporti con la Libia, "il traffico di esseri umani è attualmente la principale attività economica in alcune realtà del paese, a cominciare da Sabrata. Per combatterlo occorre fornire sostegno ai sindaci dalle città libiche costruendo con loro percorsi alternativi che li aiutino a realizzare uno sviluppo futuro diverso e stabile".
Nessun dubbio: accogliere chi fugge dalle guerre
"Se un uomo fugge da guerre e carestie io ho il dovere di accoglierlo come Dio comanda". Ha aggiunto Minniti che ha anche parlato della legge sullo Ius Soli. "Un ragazzino nato in Italia, che studia qui, perche deve aspettare 18 anni" per diventare italiano? Lo Ius soli è politica di integrazione perché rende il nostro paese più sicuro".
L’Italia rischia un attentato?
"Partiamo dal presupposto che io sono scaramantico, e quindi ‘mai dire mai', però ricordiamoci che a differenza di tutti gli altri Paesi l'Italia viene da due vittorie: abbiamo sconfitto il terrorismo interno e il terrorismo mafioso, quando la mafia decise di mettere le bombe. I responsabili di quelle decisioni sono tutti al 41 bis". Così ha risposto Minniti sul tema terrorismo. "La nostra polizia – ha ricordato il ministro – è fra le più brave e preparare al mondo. Non lo dice il ministro dell'Interno, sarebbe facile, ce lo dicono i nostri partner".