Email “spiate” dalla Casaleggio, PD attacca: “Inammissibile controllo dei parlamentari”
Prosegue la polemica sollevata dai pezzi de Il Foglio su un presunto controllo della corrispondenza privata dei parlamentari del Movimento 5 Stelle da parte della Casaleggio Associati. Dopo la dura presa di posizione del direttivo del Movimento 5 Stelle, che ha sostanzialmente bollato come bufala l’intera questione, dando piena solidarietà a Gianroberto Casaleggio, ora il Partito Democratico prova a rilanciare la polemica politica.
O meglio, i democratici scelgono di portare la polemica sul livello istituzionale, presentando una interrogazione parlamentare con carattere di urgenza rivolta al governo, al presidente del Consiglio, al ministro dell’Interno, al ministro della Giustizia, al ministro dello Sviluppo economico, al ministro dei rapporti con il Parlamento. L’interrogazione è firmata da Stefano Esposito e Rosaria Capacchione, senatori del Partito Democratico, e pone l’accento sulla presunta violazione della privacy e dei diritti costituzionali degli stessi parlamentari del Movimento 5 Stelle, che sarebbe stata commessa dallo staff della Casaleggio Associati.
Ecco il testo della mozione, anticipato sempre dal Foglio:
Egregio Presidente. Nei giorni scorsi, gli organi di stampa hanno dato risalto ad una vicenda che ha interessato il gruppo del Movimento 5 Stelle della Camera dei Deputati. Detto Gruppo, a quanto è dato leggere, sarebbe stato interessato da una azione illegale di controllo e di intervento per conto terzi sul sistema informatico di proprietà, utilizzato dai deputati per la corrispondenza e per l`archiviazione dei documenti personali e parlamentari. La circostanza, certamente all`attenzione della magistratura e della Presidenza della Camera, è motivo di forte preoccupazione, sia perché lederebbe fortemente le libertà personali e le garanzie funzionali del singolo parlamentare sia perché potrebbe interessare profili di interesse nazionale contenuti nelle comunicazioni o nei documenti illegittimamente conosciuti. In tal senso, ho depositato oggi stesso una interrogazione parlamentare. Per le stesse ragioni, tuttavia, sento doveroso rivolgermi a Lei, nella qualità di garante dell`Istituzione che Lei rappresenta e della quale ho l`onore di far parte, per condividere l`esigenza che l`intero sistema informatico che il Senato della Repubblica mette a disposizione dei Senatori per l`esercizio delle loro funzioni sia efficacemente salvaguardato e garantito nella sua integrità e inviolabilità.
Non può, infatti, ritenersi ammissibile l`esercizio di un “potere di controllo” sul contenuto della corrispondenza personale dei parlamentari nemmeno da parte di chi, di fatto, esercita un potere organizzativo o di coordinamento dell`attività politica del “controllato”.
Considerato quanto sta emergendo, Le chiedo di valutare l`opportunità di avviare, attraverso le competenze e le modalità che riterrà opportune, una attività istruttoria tesa ad accertare le condizioni di sicurezza del sistema nonché ad adottare idonee misure tecniche e tecnologiche che assicurino un alto livello di protezione delle comunicazioni dei parlamentari e degli uffici del Senato della Repubblica, onde prevenire ogni possibile intromissione o sottrazione di informazioni o documenti anche riservati.
Confido che Ella saprà dare grande attenzione alla questione che Le ho sottoposto e colgo l`occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti.