Elezioni Olanda, vince Rutte, l’estrema destra non sfonda. L’UE tira un sospiro di sollievo
L'estrema destra islamofoba e favorevole all'uscita dall'UE non sfonda alle elezioni politiche olandesi, così l'Europa può tirare un sospiro di sollievo. Malgrado siano ancora in corso le operazioni di spoglio il risultato pare ormai certo: il Partito liberale (VVD) del premier uscente Mark Rutte perde consensi ma si conferma la prima forza politica dei Paesi Bassi. Stando agli exit poll diffusi in queste ore dopo la chiusura delle urne, i liberali avrebbero ottenuto 31 seggi, perdendone 10 rispetto alla scorsa legislatura ma ottenendone comunque 12 più della destra estrema. Il Partito per la Libertà (PVV) di estrema destra, guidato da , si piazza in seconda posizione con 19 seggi, guadagnandone 4 e non facendo quel balzo in avanti che i governi europei temevano. Appaiati al secondo posto con 19 seggi anche i cristiano-democratici (Cda) e i progressisti di sinistra del D66. Ottimo invece il risultato dei Verdi, che otterrebbero 16 seggi (ne avevano appena 4), menre crolla il centrosinistra laburista, da 38 a 9 seggi. L'affluenza alle urne è stata molto alta: 81%. Nel 2012 era stata del 74%. Il temuto leader del PVV Geert Wilders ha commentato a caldo: "Grazie agli elettori del Pvv! Abbiamo guadagnato seggi, il primo obiettivo è raggiunto. E Rutte non mi ha fatto fuori".
Martin Schulz: "Sollevato per la mancata vittoria dell'estrema destra"
Come detto, il risultato positivo ma probabilmente al di sotto delle aspettative del PVV ha fatto tirare un sospiro di sollievo a molte cancellerie europee: Martin Schulz, candidato alla guida del governo tedesco per i socialdemocratici ed ex presidente del Parlamento europeo, ha dichiarato: "Wilders non è riuscito a vincere le elezioni in Olanda. Sono sollevato, ma dobbiamo continuare a lottare per un'Europa aperta e libera" .
I risultati definitivi delle elezioni politiche olandesi saranno noti solo a notte inoltrata. Il nuovo Parlamento si insedierà il 23 marzo, e solo allora cominceranno le trattative ufficiali per la formazione del nuovo governo. Si è votato con un sistema proporzionale, senza nessuna soglia di sbarramento.