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Elezioni in Tunisia, entusiasmo alle urne: il Paese pronto a ripartire dopo Ben Ali

Grande affluenza e partecipazione dei tunisini per le elezioni di oggi: i voti espressi delineeranno i candidati che formeranno l’Assemblea Costituente. La popolazione desidera il cambiamento e un Paese democratico, dopo anni di dittatura. Tra i candidati anche diversi giovani blogger.
A cura di Daniela Caruso
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Elezioni in Tunisia, entusiasmo alle urne, il paese pronto a ripartire dopo Ben Ali

Grande partecipazione e entusiasmo per le tanto attese elezioni a Tunisi, dove la popolazione si è recata alle urne per dare il proprio voto per l’Assemblea Costituente. Tante le persone accorse e lunghe alle le file d’attesa per poter esprimere la votazione. I seggi hanno aperto alle 7, fuori dai quali c’erano già migliaia di persone a fare la fila. Ogni elettore, appena entrato nel seggio elettorale, ha potuto esprimere le proprie preferenze, dopo essersi identificato con un documento di riconoscimento e aver colorato il pollice con inchiostro verde indelebile. Dopo questo breve iter, ciascun votante ha restituito la scheda.

La grande affluenza ha sicuramente rallentato le procedure di voto, ma ha trasmesso anche grande entusiasmo e felicità nel poter riprendere democraticamente in mano le redini del Paese, dopo la dittatura di Ben Ali. Il popolo sogna una nuova Tunisia, senza spargimenti di sangue e con la volontà di mettere in piedi una democrazia solida, che riesca ad affacciarsi positivamente agli anni che verranno. Dopo 23 anni di regime dittatoriale, il cambiamento è fortemente voluto e sentito nella nazione: la gente vuole riscrivere il futuro della “nuova” Tunisia, attraverso la stesura di una Carta Costituzionale che faccia realmente gli interessi della collettività.

Elezioni in Tunisia

Grande affluenza ai seggi elettorali: i tunisini danno il proprio voto per l'Assemblea Costituente

Come ha dichiarato Jamia Khmmarti, ex direttrice della biblioteca nazionale e rappresentante dell'associazione donne democratiche al Sole24Ore:

"Questa elezione è di tutti, di coloro che hanno resistito a Ben Alì ma anche di quelli che sono rimasti per anni in silenzio. La democrazia è pure per i controrivoluzionari e i nostalgici del vecchio regime: la migliore cura per guarire dai postumi della dittatura".

Sono stati chiamati al voto più di 7 milioni di elettori che eleggeranno 217 rappresentanti per l’Assemblea Costituente. Nelle liste elettorali compaiono un centinaio di partiti, ma solo dieci fra questi sembrano avere le carte vincenti per ridisegnare le sorti del Paese. Al momento, in testa ai sondaggi compare il partito islamico Ennahda; segue il Partito Democratico Progessista di Ahmed Nejib Chebbi, guidato da una donna, Maya Jribi. Concorrono, inoltre, Ettakatol, un partito di centro-sinistra, Ettajdid, guidato da Ahmed Brahim, di orientamento social-democratico, Il Pcot (Partito Comunista Operaio di Tunisia) con a capo Hamma Hammami, da anni in lotta per le libertà e i diritti umani. Tra i candidati, figurano anche diversi blogger, tra cui il Yassine Ayari (30 anni) e Imen Braham (28 anni).

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