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Speciale Elezioni europee 2019

Elezioni europee, Marine Le Pen e Viktor Orban disertano l’incontro sovranista di Matteo Salvini

All’incontro sovranista promosso da Matteo Salvini e previsto per lunedì a Milano non parteciperanno Marine Le Pen e Viktor Orban, secondo la Lega non erano stati invitati. Ci sarà invece l’ultradestra tedesca. L’appuntamento aprirà la campagna elettorale che si chiuderà il 18 maggio a piazza Duomo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Matteo Salvini chiama, i movimenti sovranisti europei rispondono, più o meno. Il leader della Lega ha organizzato un incontro per il prossimo lunedì a Milano, in cui si dovrebbero confrontare tutti i più grandi partiti della destra, per formare una grande alleanza sovranista europea in vista delle elezioni europee 2019. Ma Marine Le Pen e Viktor Orban non ci saranno, la leader del Rassemblement National francese è impegnata nella campagna elettorale e non è chiaro se manderà un rappresentante, mentre il primo ministro ungherese non vuole creare conflitto con il Partito popolare europeo e spera di evitare l'espulsione, per questo non invierà nessun delegato. Anche Fpoe diserterà l'incontro, con Harald Vilimsky, leader dei nazionalisti austriaci, che ha spiegato che il rappresentante del suo partito e dell'Europa delle Nazioni e della Libertà sarà proprio Matteo Salvini.

Dalla Lega fanno sapere che "la partecipazione di Le Pen e Orban all'iniziativa di lunedì a Milano non era prevista – ma, sottolineano – i nostri alleati storici sono informati di tutte le iniziative e condividono i nostri obiettivi". Ci sarà invece l'ultradestra tedesca, rappresentata dall'eurodeputato Joerg Meuthen, portavoce federale di Alternative fur Deutschland, così come rappresentanti scandinavi del Danish people party e del Finns party. Poi, dopo l'annuncio del manifesto sovranista, dovrebbero arrivare anche le adesioni del partito spagnolo di estrema destra Vox e degli olandesi di Forum for democracy. L'appoggio di Marine Le Pen all'iniziativa è arrivato da un'intervista a Euronews, in cui ha precisato: "Abbiamo chiesto a Matteo Salvini di porsi come colui che correrà un po' attraverso le capitali europee per cercare di trovare nuovi alleati". La leader del Rassemblement National ha poi elencato i punti fondamentali del programma del suo partito in Europa: l'eliminazione dello spazio Schengen, lo stop alla concorrenza internazionale sleale e la fine della logica degli accordi di libero scambio. Perché l'attuale Unione europea "ha fallito".

Durante l'evento, che si terrà all'Hotel Gallia di Milano, Salvini di fatto aprirà la campagna elettorale, che si chiuderà, come annunciato ieri dallo stesso leader della Lega, con una grande manifestazione prevista il 18 maggio a piazza Duomo durante la quale, garantiscono dal Carroccio, saliranno sul palco tutte le formazioni che siedono nel gruppo a Strasburgo con la Lega. In mezzo probabilmente ci sarà un altro grande appuntamento a fine aprile. "Lunedì Matteo Salvini lancerà in conferenza stampa la sua chiamata all'unità di tutti i partiti che vogliono cambiare questa Europa e che oggi sono presenti al parlamento Ue pur non essendo nel nostro gruppo politico – ha annunciato Marco Zanni, responsabile esteri della Lega, sottolineando che si tratta di – un primo passo per allargare la nostra famiglia". Il progetto di Salvini è quello di presentarsi "come nuovo leader di un'Europa diversa – spiega Zanni – progetto attorno al quale vorrebbe far confluire Enf, Efdd ed Ecr", speranza condivisa da Marine Le Pen

Mentre proprio in casa scoppia un'ulteriore polemica, con il botta e risposta tra Salvini e Giorgia Meloni. La leader di Fdi, che spesso ha strizzato l'occhio alla Lega per un'alleanza di centrodestra in Italia, sta tentando, in vista delle europee, di rafforzare il gruppo Ecr (Conservatori e Riformisti Europei). Il leader del Carroccio ha punzecchiato la Meloni, volata in Polonia per stringere un accordo con Jaroslaw Kaczynski: "La differenza tra la Lega e gli altri è che loro devono andare all'estero per cercare alleanze, la Lega invita in Italia altri movimenti europei". Non si è fatta attendere la risposta della leader di Fdi, che ha ricordato come Salvini "un paio di mesi fa è venuto a trovare Kaczynski chiedendo di fare un gruppo unitario, ma la richiesta non è andata in porto", probabilmente per la vicinanza della Lega a Vladimir Putin. Poi la stessa Meloni ha stemperato i toni, sottolineando "che prima del voto non è stato possibile arrivare a liste unitarie con i sovranisti, perchè non si poteva chiedere ai conservatori di sciogliersi. Ma dopo il voto lavoreremo ad una alleanza per cambiare tutto in Europa".

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