Elezioni europee 2019, i programmi dei partiti italiani
Dal 23 al 26 maggio i cittadini dell'Unione Europea saranno chiamati a votare per il rinnovo del Parlamento europeo. Le elezioni europee in Italia si terranno domani 26 maggio dalle 7 alle 23, per eleggere i 73 rappresentanti che prenderanno posto in Europarlamento; la legge elettorale che indica come si vota alle europee è quella del 1979, in parte aggiornata nel 2009, con un sistema proporzionale puro, cinque circoscrizioni territoriali e una soglia di sbarramento al 4%.
Tutti i partiti hanno presentato i programmi ufficiali: all'interno di questi documenti, gli schieramenti in campo hanno parlato dei temi che hanno intenzione di portare in Europarlamento qualora eletti. Sono molti gli ambiti comuni ai programmi, anche se chiaramente ogni lista e partito affronta le tematiche in modo diverso e con giudizi anche opposti.
Andiamo dunque a vedere quali sono i temi caldi delle Elezioni Europee e cosa hanno da dire i principali partiti italiani in relazione a essi. Leggere i programmi dei partiti è il modo migliore per capire chi votare alle Elezioni Europee, ma in rete sono disponibili anche una serie di test utili per chi ha poco tempo e vuole capire quali sono gli schieramenti più affini alle proprie convinzioni.
I programmi elezioni europee 2019 divisi per temi
Economia
Per quanto riguarda l'aspetto economico, sono molti i punti di intersezione fra i programmi dei partiti per le elezioni europee 2019. L'argomento sembra trovare un punto di incontro fra centrodestra e centrosinistra. Infatti, sia Forza Italia che il Partito Democratico presentano delle proposte economiche concentrate sulla crescita e sugli investimenti. Ciò si deve poi tradurre, sottolineano entrambi, in livelli più alti di occupazione. Il tema è rilevante anche nel programma di +Europa: se il Pd parla di un'indennità europeo di disoccupazione, il partito di Emma Bonino avanza invece l'ipotesi di un sussidio per l'occupazione di tutti gli europei. Forza Italia lega la questione ad un cambio di mandato della BCE, in cui si trova d'accordo con il Movimento Cinque Stelle: per entrambi la Banca centrale europea non si deve preoccupare solamente del tasso di inflazione, ma anche di quello indicante l'occupazione.
I partiti di Silvio Berlusconi e Luigi Di Maio si trovano sulla stessa linea riguardo al rifiuto dell'austerity, punto condiviso anche dai Fratelli di Italia di Giorgia Meloni. Questi tre gruppi politici, inoltre coincidono con il Pd nell'affermare l'importanza del Made in Italy e del sostegno alla manifattura italiana. In particolare, FI riconduce il tema alla competizione con il sottocosto cinese, definendolo un problema di cui l'Europa dovrebbe farsi carico. Pd e FI si trovano in sintonia anche nel difendere i fondi destinati alle politiche agricole comuni, per cui anche il M5S chiede venga stanziato più capitale, e nel collegare le politiche si sviluppo economico, specialmente in quest'ambito ma non solo, all'ecologia. Il riferimento alla green economy si trova anche nel progetto del M5S e in quello di +Europa.
Anche la questione fiscale riesce a mettere d'accordo centrodestra e centrosinistra: FI e Pd si battono per un fisco più equo in Europa contro i giganti del web, che spesso riescono ad evitare di pagare le imposte nel Vecchio Continente. Tuttavia, se il Pd si concentra sul rifiuto del dumping fiscale, cioè un regime di tassazione più basso, FI si batte tradizionalmente perché ci siano meno tasse. In questa posizione viene seguito a ruota da Fratelli d'Italia e dalla Lega, che sebbene non abbia presentato ancora ufficialmente un programma, ha fatto della flat tax il proprio cavallo di battaglia per tutta la campagna elettorale.
Immigrazione e sicurezza
Lo stesso vale in tema di immigrazione. Sebbene non ci sia ancora un documento ufficiale che testimoni la lotta del Carroccio all'immigrazione irregolare in sede di Europarlamento, questo rimane il punto focale dei sovranisti europei, il gruppo politico con cui si è alleato Matteo Salvini. In questa posizione la Lega trova l'appoggio di FdI, che corre alle europee sullo slogan di "prima gli italiani" e chiede il controllo militare delle frontiere. Non solo, per il programma sostenuto da Meloni bisogna proteggere "la nostra identità di italiani ed europei" anche dall'interno, contro "il processo di islamizzazione in corso".
FI presenta una posizione più moderata, proponendo una riforma del regolamento di Dublino e un sistema di asilo efficace, equo e solidale. La solidarietà è proprio il punto su cui il Pd punta le sue proposte in tema migratorio. Anche il partito di Nicola Zingaretti sostiene la necessità di rivedere i trattati di Dublino, per poi concentrare la questione sulla necessità di un nuovo rapporto fra Africa e Europa, in vista di una cooperazione più profonda possa sostenere lo sviluppo dei Paesi africani e sradicare la povertà. Ipotesi ratificata anche da FI, che propone un "piano Marshall per il continente africano" che sappia contenere le pressioni migratorie.
La cooperazione internazionale si trova alla base anche dell'inclinazione dei Cinque Stelle in materia, che la affianca ad un piano per aumentare gli accordi per i rimpatri. Per il partito di Di Maio ci deve essere una politica in grado di mirare alle radici della migrazione di massa, però nel frattempo è anche necessario che avvenga una redistribuzione dei migranti nel territorio europeo. +Europa tratta l'assunto migratorio alla fine del suo programma, dando per scontato che il welfare europeo debba in linea di principio farsi carico dei flussi migratori in arrivo.
Politiche sociali
Le politiche sociali si trovano maggiormente nei programmi di M5S e Pd. Entrambi avanzano l'ipotesi di un salario minimo europeo, concentrando l'ipotesi rispettivamente sul sostegno economico a famiglie e ceto medio e su di un progetto di equità sociale fra tutti gli Stati membri dell'Unione. Il Pd parla anche della necessità di occuparsi della parità di salario fra uomini e donne per contrastare le disparità di genere. Il M5s, invece, si concentra sulla tutela dei risparmi dei cittadini e sulla protezione contro la speculazione. Inoltre menziona anche i diritti per le persone affette da disabilità nella sezione del programma chiamata "Tutela delle persone", mentre il Pd dedica maggior spazio alla difesa di giovani e bambini. I due gruppi politici coincidono anche nel richiedere più fondi per il programma Erasmus e, in generale, perché venga garantita a tutti la possibilità di ricevere un'equa istruzione.
+Europa riassume le sue politiche sociali in un discorso rivolto a difendere i diritti. L'Europa, afferma il programma presentato da Bonino, "deve essere un baluardo dei diritti umani e civili", e per questo sarà fondamentale "la Corte europea dei Diritti dell'uomo" e l'istituzione di una vera "cittadinanza europea". Anche FdI presenta un'attenzione particolare a tradizionali questioni sociali, come il diritto alla casa e aiuti alle categorie più vulnerabili come i bambini, i disabili e i pensionati. Inoltre, afferma la necessità di incentivare la periodica prevenzione sanitaria e ipotizza l'introduzione del reddito di maternità europeo, cioè un assegno mensile per ogni figlio a carico. Tuttavia, peculiarità del disegno sociale del partito, questi servizi dovranno essere garantiti in primo luogo agli italiani.
Primato europeo
L'affermazione per cui l'Europa debba tornare ad occupare un ruolo di leadership, sia a livello politico che economico, è condivisa fra Forza Italia e Partito Democratico. "L'Europa è la sola risposta che possiamo dare alla globalizzazione e ai suoi effetti negativi in termini di incertezza sociale, di competizione sleale, di insicurezza personale, di timori e paure che scuotono la vita dei cittadini ogni giorno", si legge nel programma dem. La posizione è ancora più forte in quello di Fi, dove si sostiene che il ritorno del Vecchio Continente ad un ruolo politico rilevante è imprescindibile per resistere all'egemonia cinese.
Per tornare ad essere in prima fila nella geopolitica mondiale, per FI vanno aumentati i poteri del Parlamento, concedendo all'istituzione di Strasburgo la stessa facoltà legislativa ora in mano alla Commissione. Il Pd condivide l'idea di un Europarlamento più decisivo, sostenendo che "in un’Europa veramente democratica, il Parlamento, che rappresenta direttamente i cittadini dell’Unione, e il Consiglio, che rappresenta gli Stati, devono essere sullo stesso piano". Sebbene il M5S non si possa definire un partito europeista, anche il suo programma appoggia un Parlamento europeo con più poteri. Infatti, per i pentastellati, ciò va a braccetto con l'ideale di democrazia diretta.
Chi votare alle Elezioni Europee? Te lo dice un test
Nonostante il voto per le Elezioni Europee inizi tra meno di ventiquattr'ore, sono molti i cittadini italiani ancora indecisi su chi votare, ovvero quale schieramento sia più vicino alle proprie convinzioni sui temi europei.
Per venire incontro agli indecisi, sono stati sviluppati dei test di affinità: basta rispondere ad alcune domande per ottenere una panoramica dei partiti più vicini alle idee politiche degli elettori. Rispetto alla lettura dei programmi, si tratta di un modo più pratico e veloce per capire in modo concreto chi votare.