Elezioni Basilicata, Carlo Trerotola smentisce la bufala: “Tessera MSI non è mia”
"Quella tessera è un fake, un falso, come è falso che Carlo Trerotola sia mai stato iscritto al Msi". Carlo Trerotola, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Basilicata (dopo la rinuncia del presidente uscente Marcello Pittella) vuole chiarire l'equivoco, e smentisce l'autenticità della tessera di iscrizione al Msi-Dn, anno 1978, firmata da Giorgio Almirante, che è stata pubblicata dal ‘Secolo d'Italia' e che sta circolando in rete.
Nel commento alla foto sul del giornale di destra, "Il cavaliere nero", pseudonimo del direttore, Francesco Storace, ha scritto che Trerotola "ha mentito e tanto. Domenica prossima si vota e gli elettori di sinistra dovranno votare non solo per un fan almirantiano ma soprattutto per un mentitore". Nel commento c'è alla fine una critica all'ex governatore lucano, Marcello Pittella (Pd), che "ha rifilato un trasformista alla compagnia che domenica prossima dovrà finalmente traslocare dagli uffici della Regione Basilicata". E ancora: "Mille volte meglio un governatore vero come il generale Vito Bardi, destinato a portare il centrodestra alla vittoria. Almeno lui non ha nulla da farsi rimproverare".
"Anche se so che basta la mia parola e la fiducia che c'è tra noi – ha precisato Trerotola in un comunicato – voglio proprio raccontarvi del tranello di bassa lega che ha provato a tendermi il centrodestra, con mezzucci inqualificabili".
"Ebbene – ha aggiunto – la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, detentrice del fondo Msi – Destra Nazionale, contattata oggi per smontare la bufala costruita male, mi ha inviato una tessera del 1978. Questa, come altre reperite online, riportano sempre l'anno di nascita del titolare, cosa che, in quella che dicono essere a mio nome, non è presente. Ora le cose sono due: o parliamo di un omonimo nato in chissà quale decennio del 1900 e pertanto palesemente non me, o nell'arte del taglia e cuci digitale si sono affidati a ‘professionisti' non attenti. Ecco, forse non sono riusciti neanche a reperire la mia data di nascita. Peccato, sul mio sito www.carlotrerotola.it, ho inserito sia il CV che il Casellario Giudiziale. Perché io rispetto le regole sempre, anche quelle etiche! Altri credo un po' meno", ha concluso Trerotola.
L'affondo lanciato dal palco di Potenza dall'avversaria Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, sembra mettere la parola fine alla questione: "Trerotola ha detto che ascolta i discorsi di Almirante? Evidentemente non li ha capiti, perché chi ascolta Almirante non puo' stare con Pittella".
Le polemiche erano già state sollevate perché il padre del candidato di centrosinistra, Nicola Trerotola, è stato un esponente del Msi, nonché fondatore del Movimento sociale in Basilicata, oltre che sindaco missino di Balvano. Aveva fatto discutere un intervento, che Carlo Trerotola aveva fatto in piena campagna elettorale qualche settimana fa a Potenza: in quell'occasione, il candidato aveva indicato Giorgio Almirante, storico fondatore del partito, come suo "unico riferimento politico", e per questo era stato additato come vicino agli ambienti di destra, e quindi poco idoneo a rappresentare la sinistra.
Trerotola aveva poi chiarito la sua posizione su Facebook: "Vorrei chiarire bene ciò che intendevo dire con quel riferimento perché, come spesso capita al tempo dei social network e delle campagne elettorali, le parole possono essere fraintese ed utilizzate per scopi propagandistici dalle altre parti politiche. Come ho già avuto modo di dire, la lezione che ci arriva dai leader politici del passato, è che ci si può battere per i propri ideali, da avversari, ma sempre con grande stile e rispetto", sostenendo poi di essere da sempre un convinto antifascista.