Elezioni 2013, parla Berlusconi: “Il mio è un nuovo miracolo italiano. Un nuovo voto? Non è utile”
"Il ritorno al voto? Non credo sia utile in questa situazione": Silvio Berlusconi a ‘La telefonata' su Canale 5 esclude un ritorno alle urne. Il vero protagonista di questa tornata elettorale, il "giaguaro" che non è stato "smacchiato", torna a parlare dopo 24 ore di strategico silenzio post-voto, per prendersi i meriti di una imponente rimonta sulle spalle del Partito Democratico. "Senza di noi – dice Berlusconi – non potranno prendere nessuna decisione". Si dice convinto di aver fatto un "£nuovo miracolo italiano" e lancia un avvertimento a Pd, Grillo e ‘montiani', confidando a chi ha avuto modo di sentirlo in queste ore di essere di nuovo determinante nelle trattative sul prossimo governo e sulle future nomine ai vertici istituzionali, a cominciare da quella del capo dello Stato. "Con questi risultati – continua – Grillo non ha mandato a casa nessuno e ha dato una mano alla sinistra". Secondo il Cav l'ex comico genovese ha potuto "usufruire dello scontento generato dallo spettacolo della politica che in questi ultimi tempi è stato deteriore. Molto negativo è stato anche lo spettacolo che hanno dato tutte le tv con la contrapposizione tra i protagonisti della politica e anche i giornali hanno fatto la loro parte".
Parole nient'affatto tenere per Oscar Giannino e il suo movimento: "Bastava che non ci fosse Giannino e avremmo avuto la maggioranza alla Camera. Lui e Casini hanno sottratto a liberali e moderati la maggioranza che hanno sempre avuto e che per colpa loro non hanno più. Avevamo – ha aggiunto il leader del Pdl – sondaggi che ci davano lievemente davanti al Pd alla Camera come coalizione, immaginavamo noi di prendere il premio di maggioranza. Per questo Alfano ha ritenuto di verificare tutto molto bene". Infine, stoccata ai nemici di sempre: da Ingroia a Fini. "Io penso che qualche risultato positivo, per quel che ci riguarda, si sia avuto. Per esempio, non entrano in Parlamento e sono fuori dalla politica personaggi come Fini, Ingroia e Di Pietro, tre giustizialisti di cui nessuno sentirà la mancanza".