Eleonora Abbagnato riporta a Roma la Giselle di Patricia Ruanne
Roma ed il Teatro dell'Opera provano a risalire la china in questa congiuntura così difficile per la città attraverso uno dei personaggi e titoli più suggestivi del repertorio romantico di balletto, quella Giselle tanto amata e riportata al Teatro Costanzi nella rilettura di Patricia Ruanne. La direttrice del Corpo di Ballo capitolino Eleonora Abbagnato, peraltro ancora etoile del Teatro dell'Opéra di Parigi, eredita scelte e titoli della passata direzione artistica eppure, con il suo fascino ormai d'Oltralpe, catalizza su di sé le attenzioni della critica e del pubblico appannaggio di un interesse mediatico intorno alla sua creatura. E poi con Giselle il successo è garantito, con un titolo del repertorio romantico conosciuto in ogni dove ed in ogni tempo. Si sono succedute nei decenni meravigliose Giselle, su tutte la tanto discussa ex direttrice dell'ensemble romano Carla Fracci. Ma questi sono altri tempi ed altri nomi, fermo restando il titolo catalizzatore di Jean Coralli e Jules Perrot del lontano 1841.
Giselle torna a Roma con Amandine Albisson e Mathias Heymann
La versione della Giselle del Teatro dell'Opera di Roma è di Patricia Ruanne, già etoile al Royal Ballet poi maitre de ballet del London Festival Ballet, Teatro dell'Opéra di Parigi e direttrice della Compagnia di Balletto del Teatro Alla Scala di Milano. Oggi Patricia Ruanne è a capo di un ensemble di giovani promesse assemblate per ricondurre il Teatro dell'Opera di Roma ai fasti di un tempo, con ben quattro cast impegnati nella difficile rappresentazione della Giselle musicata da Adolphe-Charles Adam. Si alterneranno in scena le Giselle Amandine Albisson, etoile del Teatro dell'Opéra di Parigi, la veterana Gaia Straccamore, Susanna Salvi e Rebecca Bianchi nel rispettivi pas de deux con gli Albrecht Mathias Heymann, anch'egli in un pas de deux tutto parigino con Amandine Albisson, Giacomo Lucci, Alessio Rezza e lo scaligero Claudio Coviello. La Myrtha di Alessandra Amato ci pare essere la migliore garanzia per l'atto bianco allestito, peraltro, dalle consuete eccellenti scene e costumi di Anna Anni.
Il libretto di Giselle da Carlotta Grisi ai giorni nostri
Pur essendo cronologicamente successiva a La Silfide di Filippo Taglioni del 1832 ed alla Sylphiden di August Bournonville del 1836, la Giselle del duo coreografico Coralli/Perrot del 1841 ha assunto ben presto la nomina a balletto romantico per eccellenza. Come per i precedenti titoli di Taglioni e Bournonville, Giselle era figlio legittimo di tutta una letteratura romantica coeva stretta attorno all'amore impossibile tra un una donna sofferente destinata a morire ed un uomo incapace di amare e prendersi cura di lei. Del resto fu proprio un'intensa storia d'amore a tracciare il sentiero del successo di Giselle, avviato da una clausola del contratto di prima ballerina di Carlotta Grisi (presso il Teatro dell'Opéra di Parigi, ndr) in cui si costringeva il teatro ad assumere il proprio amato Jules Perrot. Al pari dell'utilizzo delle scarpe da punta, in scena per la prima volta però ne La Silfide parigina con Maria Taglioni, che indirizzò i successivi libretti e coreografie nella direzione di una donna irraggiungibile, tanto nella fama quanto nella scena. La stessa natura onirica degli atti bianchi ha vissuto una prima sperimentazione scenica con il secondo atto de La Silfide di Taglioni per poi cederne, qualche anno dopo, credibilità e notorietà riconducibili a Giselle, Myrtha ed al coro delle Villi. Con l'unica certezza che da Carlotta Grisi ad Amandine Albisson nulla è mutato. E nulla muterà per la conclusione della stagione 2014-2015 con la Coppelia di Roland Petit di cui scriveremo a breve. Tuttavia per seguire le rappresentazioni al Teatro Costanzi di Giselle, Coppelia e della prossima stagione vi invitiamo a seguire qui date, cast ed orari.