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Elena Ceste: storia di un omicidio premeditato

Elena Ceste, giudizio immediato per Buoninconti: “Così ha ucciso la moglie”

Il settimanale “Giallo” rivela le modalità del delitto descritte dalla Procura di Asti nella richiesta inviata al giudice: “Per celare il delitto appena commesso al fine di assicurarsene l’impunità occultava il cadavere della donna, gettandolo, nascondendolo sotto fango e arbusti, nel rio Mersa d’Isola d’Asti”.
A cura di Susanna Picone
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Per Michele Buoninconti, il vigile del fuoco 44enne arrestato lo scorso gennaio con l’accusa di aver ucciso nell’Astigiano la moglie Elena Ceste, è stato deciso il giudizio immediato. Per il giudice per le indagini preliminari non ci sarebbero dubbi: è stato lui a mettere fine alla vita della madre dei suoi figli. “Ritenendo la prova di tale reato evidente e l'indagato essendo stato interrogato sui fatti dai quali emerge l'evidenza della prova possono dirsi integrate le condizioni per procedere con rito abbreviato”, è quanto si legge nel decreto del Gip pubblicate in esclusiva sul settimanale “Giallo”. Il settimanale ha riportato anche le modalità dell’omicidio Ceste descritte dalla Procura di Asti nella richiesta inviata al giudice. “Per celare il delitto appena commesso, al fine di assicurarsene l'impunità, occultava il cadavere della donna, gettandolo, nascondendolo sotto fango e arbusti, nel rio Mersa d'Isola d'Asti, dove veniva occasionalmente rinvenuto, ormai scheletrizzato, in data 18 ottobre 2014, da alcuni cantonieri del Comune”, questa la tesi della Procura.

Le contraddizioni di Michele Buoninconti – A far ritenere colpevole Buonincontri ci sarebbero inoltre le tante contraddizioni in cui il marito di Elena Ceste sarebbe caduto durante gli interrogatori e anche il ritratto di un uomo geloso fino all'ossessione. Elena Ceste sarebbe stata vittima di suo marito tanto da tentare di evadere allacciando delle amicizie tramite Facebook che però avrebbero fatto arrabbiare ancora di più il padre dei suoi figli. Gli avvocati di Michele Buoninconti stanno decidendo se fare richiesta o meno del rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena per il processo che inizierà il prossimo primo luglio. Eventualità che per le amiche della vittima significherebbe “uccidere Elena una seconda volta”.

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