Elena Ceste, Buoninconti interrogato entro martedì: “Era freddo e impassibile”
Entro martedì prossimo Michele Buoninconti, il vigile del fuoco di Costigliole d’Asti arrestato ieri con l’accusa di aver ucciso la moglie Elena Ceste, sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia al carcere di Quarto d’Asti. L’uomo è accusato anche di occultamento di cadavere (il corpo di Elena Ceste, scomparsa nel gennaio del 2014, è stato ritrovato per caso solo lo scorso ottobre in un canale vicino casa). I carabinieri hanno riferito che ieri Buoninconti per tutto il tempo in cui è stato nella caserma di Asti è rimasto “freddo e impassibile”. Il marito di Elena Ceste non è stato ancora interrogato ma ieri si è semplicemente proceduto alla formalizzazione degli atti. Poi Michele Buoninconti è stato trasferito nel carcere di Quarto d'Asti e per tutto il tempo, da quanto si apprende, non avrebbe fatto alcuna considerazione sul suo arresto, rimanendo in costante silenzio.
I familiari di Elena Ceste in silenzio dopo l’arresto di Buoninconti
Come avrebbe fatto Buoninconti, sono rimasti in silenzio anche i familiari della vittima. Poche infatti le parole pronunciate, dopo l’arresto di ieri, dall’avvocato della famiglia di Elena Ceste, Deborah Abate Zaro. “Ora attendiamo il nulla osta per poter fare i funerali”, ha fatto sapere l’avvocato, facendo intendere dunque che l’intenzione dei familiari della vittima in questo momento è quello di darle finalmente, a un anno dalla scomparsa, una degna sepoltura. Elena Ceste e Michele Buoninconti avevano avuto quattro figli durante il loro matrimonio, ragazzi che si trovavano a scuola mentre i carabinieri sono arrivati nella loro abitazione per prelevare il padre e che adesso sono stati affidati ai nonni materni. Nonni che non hanno commentato l’arresto del genero e per ora – ha spiegato l’avvocato – “attendono gli eventi”.
Buoninconti ai figli: “Ho passato 18 anni per raddrizzare mamma”
Elena Ceste è stata uccisa nel letto coniugale, sorpresa e assassinata dal marito dopo essersi occupata “della propria igiene personale” e prima ancora di potersi rivestire. È quanto ha scritto il gip Giacomo Marson nell'ordinanza di custodia cautelare per Buoninconti. Per il Gip Michele Buoninconti è stato tradito dalle “menzogne” e dalle “numerose e significative contraddizioni” in cui è incappato durante le indagini, e persino “dagli elementi che ha creduto di portare a proprio favore”. Il movente dell'omicidio di Elena Ceste da parte del marito va ricercato “nell'odio maturato nel tempo”. L'uomo, secondo il giudice, riteneva che Elena fosse una moglie e una madre inadeguata, nonché una donna infedele e inaffidabile dedita a coltivare rapporti virtuali con il computer e, quindi, “da raddrizzare”. Il giudice cita il frammento di una conversazione intercettata fra Buoninconti e i figli: “Con mamma c'ero riuscito a farla diventare donna. Solo, vai a capire cosa ha visto! Diciotto anni della mia vita per recuperarla, diciotto anni per raddrizzare mamma!”.