Elena Ceste, arrestato il marito Michele Buoninconti: “Morte violenta”
Michele Buoninconti è stato arrestato dai carabinieri di Asti con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Si tratta del marito di Elena Ceste, la mamma di Costigliole d’Asti scomparsa un anno fa dalla sua abitazione e ritrovata senza vita lo scorso ottobre, in un canale non lontano da casa. Il marito era l’unico indagato per la scomparsa della donna. Ieri, a pochi giorni dal primo anniversario della scomparsa della Ceste, era stato compiuto un nuovo sopralluogo nel canale in cui il 18 ottobre del 2014 sono stati ritrovati i suoi resti. Rilievi che, da quanto si apprende, sono stati voluti proprio dagli avvocati del marito della vittima, Michele Buoninconti. Ieri era stata inoltre depositata in Procura ad Asti la perizia autoptica, condotta dal medico legale di Alba, Francesco Romanazzi, sui resti del corpo della Ceste. I carabinieri di Asti hanno precisato che Buoninconti è stato arrestato per omicidio volontario premeditato su ordine del gip di Asti Giacomo Marson, che ha accolto la richiesta del pm Laura Deodato.
Il caso di Elena Ceste
Elena Ceste, 37enne, madre di 4 figli, era scomparsa dalla sua abitazione di Costigliole d’Asti il 24 gennaio del 2014. A denunciare la sua scomparsa il marito Michele Buoninconti, vigile del fuoco di 44 anni. L’uomo raccontò che alle 8 del mattino di quel giorno Elena Ceste gli aveva chiesto di accompagnare i bambini a scuola perché lei non si sentiva bene. Gli ultimi a notare la donna sarebbero stati i vicini di casa che l’avrebbero osservata muoversi nel cortile dell’abitazione all’interno del cancello. Poi, al rientro a casa del marito, dopo circa un’ora, Elena era già scomparsa. Secondo la versione di Buoninconti, la donna aveva lasciato in casa il cellulare, gli occhiali da vista e la giacca. Buoninconti raccontò anche di aver trovato i vestiti della moglie dietro il cancello di entrata, nel cortile di casa. Tanti, fin dal primo momento, i dubbi sul caso della Ceste. Tante le ipotesi formulate nel corso delle indagini, dal suicidio all'allontanamento volontario. Si era ipotizzato anche che Elena Ceste potesse essersi rifugiata in un convento di clausura non molto distante da casa. La svolta, poi, lo scorso 18 ottobre, quando in un canale a due chilometri dall'abitazione della donna, è stato trovato il suo corpo in avanzato stato di decomposizione. Qualche giorno fa, a un anno dalla scomparsa della donna, Buoninconti aveva rilasciato un’intervista e aveva detto di voler seppellire al più presto sua moglie.
Elena Ceste uccisa in casa: “Morte violenta”
Elena Ceste con ogni probabilità è stata uccisa in casa e poi è stata portata di nascosto nel luogo in cui è stata ritrovata. Lo ha detto ad Asti il comandante dei carabinieri di Asti, colonnello Fabio Federici: “La donna sarebbe deceduta per morte violenta nella sua abitazione. Escludiamo l'annegamento. Probabile l'asfissia”. Federici ha riferito che questa è l'ipotesi più probabile sulle cause della morte espressa dal medico legale che ha eseguito l'esame autoptico sul cadavere. Secondo il colonnello, il corpo della donna è stato gettato nel rio Mersa sin dal giorno della scomparsa. Fondamentali per le indagini sono state alcune intercettazioni telefoniche nei confronti di Michele Buoninconti. Il movente “in una situazione familiare con criticità e conflittualità”. “L'arresto di stamane, su ordinanza di custodia cautelare depositata a dicembre dal gip, è stato portato a termine dopo aver avuto la certezza che i bambini erano a scuola”, così il colonnello Federici. Era stata la stessa Procura di Asti a chiedere ai carabinieri di eseguire l'arresto del marito di Elena Ceste agendo con cautela, per proteggere i figli. I quattro ragazzi, che hanno una età che varia dai 7 ai 16 anni, all'uscita di scuola hanno trovato ad aspettarli alcuni assistenti sociali, che li hanno accompagnati a casa dei nonni e degli zii materni.