Egitto: colpo di stato dei militari. Morsi è stato destituito (VIDEO)
Ore 22.20 – El Baradei: "Non è un golpe, tutti saranno protetti" – Dopo il discorso del capo delle forze armate el Sisi, hanno parlato l’imam di Al Azhar Ahmed el Tayyeb e il capo della chiesa copta Tawadros. Il primo ha confermato quanto già detto da El Sisi riguardo alle elezioni presidenziali anticipate, il secondo ha assicurato che tutti "saranno protetti. Non è un golpe, ma è la ‘replica' della rivoluzione, del 25 gennaio 2011 che portò alla deposizione di Hosni Mubarak". ha commentato invece il leader dell’opposizione El Baradei
Ore 22.10 – Morsi su Twitter: "Non accettate il golpe" – "Sollecito civili e militari a rispettare la legge e la costituzione a non accettare il golpe che riporta indietro l’Egitto". È quanto si legge su un tweet diffuso dalla presidenza egiziana nel quale Morsi invita a evitare lo "spargimento di sangue di compatrioti"
Ore 21.30 – Annuncio Road Map, piazza Tahrir esplode di gioia – Piazza Tahrir è letteralmente esplosa di gioia all'annuncio del ministro della Difesa della road map per regolare la transizione verso nuove elezioni presidenziali. Fuochi d'artificio a raffiche illuminano la piazza stracolma di manifestanti.
Ore 21.10 – I militari egiziani: "Morsi non è più Presidente dalle 19.00" – L'annuncio è stato dato dal quotidiano di stato al Ahram, che cita fonti militari egiziani. Successivamente il capo delle forze armate, il Generale Abdel Fattah el-Sisi, ha comunicato la road map di questi giorni. Ovvero dunque che Morsi non è più presidente da due ore. Al Presidente della corte costituzionale è stata affidata temporaneamente la funzione di capo di stato ad interim e saranno annunciate presto elezioni. Il potere sarà retto da un governo composto da tecnocrati ed una commissione per riformare la Costituzione attualmente sospesa.
Ore 20.30 Egypt State News Agency: La Road Map per il post-Morsi sarà annunciata a breve" – Al Azhar Sheikh, Papa copto e El Baradei annunceranno a breve i dettagli della road map politica, fa sapere l'agenzia di stata egiziano. La road map, concordata dal rappresentante delle opposizioni, dai militari e il leader religioso, dovrebbe prevedere un breve periodo di transizione seguito da elezioni presidenziali e legislative.
Ore 20.00 – Morsi sarebbe all'interno della sede Guardia Repubblicana – Il presidente egiziano, Mohamed Morsi, si troverebbe al momento nella sede della Guardia Repubblicana, al Cairo. Lo ha rivelato Amr Zaki, vicesegretario generale dei Fratelli Musulmani, citato dalla BBC in arabo. Secondo il sito del quotidiano ‘Egypt Independent’, l’edificio è stato isolato dall'esercito con filo spinato e barricate.
Ore 19.40 – Stati Uniti: "Siamo preoccupati, ma non sappiamo se si tratti veramente di un golpe" – "C'è molta preoccupazione, Morsi ha fallito ma c'è bisogno di trovare un'opzione politica pacifica. Non è detto che sia escluso un ritorno in carica del presidente" lo afferma il Dipartimento di Stato americano. "Non possiamo confermare se effettivamente in Egitto sia in corso un colpo di Stato", conclude l'amministrazione americana.
Ore 19.16 – Consigliere Morsi alla CNN: "Non sappiamo dove sia il Presidente" – "Non abbiamo idea di dove sia": così Gehad el Haddad, portavoce dei Fratelli Musulmani e consigliere del presidente egiziano, ha risposto alla reporter della Cnn che gli chiedeva che fine avesse fatto Moahmed Morsi. "Sono stati tagliati tutti i contatti con lui", ha detto el Haddad.
Ore 19.00 – Militari controllano almeno due ponti sul Nilo – Blindati e forze speciali sono dispiegati nella zona attorno al palazzo presidenziale di Ittahadeya per evitare contatti fra i manifestanti anti Morsi che protestano davanti al palazzo e i pro, che sono davanti alla moschea di Rabaa el Adaweya, che dista qualche chilometro. Lo riferiscono fonti della sicurezza.
Ore 18.20: Il corrispondente del New York Times Kareem Fahim comunica che alcuni veicoli militari si stanno muovendo in direzione di una manifestazione pro-Morsi. Alcuni militari hanno iniziato a sparare in aria per allontanare la folla dei sostenitori del presidente. La tensione sale di minuto in minuto e appare chiaro che l'esercito al momento ha il controllo della situazione, come ha affermato il consigliere di Morsi Essam al-Haddad (che ha parlato di colpo di stato militare). Non si hanno invece notizie del presidente e del suo staff.
Ore 17.47: L'ultimatum dell'esercito è scaduto ma ancora nessun generale delle forze armate è intervenuto. Intanto però Essam al-Haddad, uno dei principali consiglieri di Morsi, ha pubblicato uno status di facebook in cui afferma: "Sono pienamente consapevole che queste potrebbero essere le ultime righe che scrivo. Per il bene dell'Egitto e per accuratezza storica è necessario dare a ciò che sta accadendo il suo vero nome: colpo di stato militare. Sono passati due anni e mezzo dalla fine di una dittatura che aveva strangolato l'Egitto per trent'anni. Quella rivoluzione ripristinò la speranza e rilanciò i sogni del popolo egiziano".
Intanto il New York Times, citando funzionari della sicurezza egiziana, afferma che è stato emesso un "divieto di espatrio" su Morsi e sui vertici dei Fratelli Musulmani.
Ore 16.55: a pochissimi minuti dallo scadere dell'ultimatum la presidenza della repubblica egiziana ha rilasciato una dichiarazione sulla sua pagina facebook: si accusa l'opposizione di aver rifiutato il dialogo. Morsi propone invece un governo di coalizione. "Quello che sta accadendo – scrive Morsi – non ha il consenso del popolo egiziano. Ci sono masse di persone che non accettano queste manifestazioni. Se non rispetteremo la costituzione ci sarà il caos e l'Egitto tornerà indietro". L'opposizione, tuttavia, ha chiarito che Morsi ha avuto negli ultimi giorni innumerevoli occasioni di dialogo, ma che ha preferito non sfruttarle.
Intanto a piazza Tahrir ci sono anche molti manifestanti pro-Morsi.
Aggiornamento: In questo momento una folla sterminata di persone sta raggiungendo piazza Tahrir per assistere all'annuncio dell'esercito, quando mancano pochi minuti allo scadere dell'ultimatum. Ed è giallo su chi controlla la torre della tv di stato. Secondo fonti di Al Jazeera e Bbc sarebbero le guerdie repubblicane fedeli al presidente Morsi, mentre Daily News Egypt parla dell'esercito, che come è noto si appresta a rovesciare Morsi. Intanto Human Right Watch ha accertato violenze sessuali ai danni di donne che manifestavano al Cairo. Intanto Gehad El-Haddad, portavoce dei Fratelli Musulmani, ha affermato che i militari stanno cercando di imporre Mohammed ElBaradei come figura di unità nazionale. Il partito Libertà e Giustizia (braccio politico dei Fratelli Musulmani) ha tuttavia respinto l'invito del generale Sisi.
Sotto, una foto di piazza Tahrir in questo momento.
Si avvicina a passi da gigante l'ora x: l'Egitto, qualunque cosa accada, dalle 17 di oggi avrà un nuovo volto, non sappiamo ancora se migliore o peggiore di quello attuale. Alle 17 infatti scade l'ultimatum dato dall'esercito al presidente Morsi, che tuttavia sta tentando di resistere e si è detto pronto a morire pur di non cedere l'incarico e dimettersi. Quello che si prospetta, comunque, è un colpo di stato. Non sappiamo quanto sanguinario, ma sappiamo che i generali hanno imposto una road map che include la sospensione delle garanzie costituzionali, il rovesciamento di Morsi e la formazione di un governo a guida di una delle alte cariche delle forze armate.
Morsi non si è impressionato ed ha garantito che – essendo stato eletto al termine di elezioni democratiche – rimarrà in carica ad ogni costo. "La mia vita è il prezzo che sono disposto a pagare per mantenere la legalità. Sono pronto a sacrificarmi per il bene del Paese". Intanto il sangue continua a scorrere: nella scorsa notte sono state uccise 16 persone, altre 200 sono rimaste ferite, alcune delle quali in modo molto grave. Secondo il quotidiano Al-Ahram la road map dell'esercito prevede la stesura di una nuova Costituzione e di fissare una data per le prossime elezioni. Ma tutto ciò non avverrà in modo indolore. Abdel Fattah al-Sisi, capo delle forze armate, ha già annunciato: "Giuriamo davanti a Dio di essere pronti a versare il nostro sangue per il popolo egiziano, contro estremisti, terroristi ed ignoranti". Quello che si prospetta, dunque, potrebbe essere un bagno di sangue.