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Egitto, Cristiani e Musulmani uniti contro Mubarak

“Cristiani e Musulmani uniti”. Così gridano gli egiziani a piazza Tahir, dove oggi centinaia di migliaia di manifestanti di entrambe le fedi si sono uniti per pregare insieme.
A cura di Cristian Basile
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"Continueremo fino a quando Mubarak non se ne andrà" è il grido unanime che si ascolta a Piazza Tahir del Cairo. E' cominciato subito dopo la conclusione della preghiera del venerdì, durante la quale si sono uniti in una scena molto commovente, migliaia di cristiani e musulmani. La lotta per cacciare Hosni Mubarak, ha raggiunto, quindi, un giorno chiave, durante la quale i manifestanti si aspettano l'abbandono del dittatore tanto da ribattezzarlo "giorno della partenza".

Durante il sermone, i predicatori hanno insistito che la rivoluzione che "non è musulmana e appartiene ugualmente ai musulmani ed ai cristiani, agli uomini ed alle donne" applaudendo quel nuovo clima di coesione religiosa, (nonostante l'attentato ai cristiani dello scorso 31 dicembre) che ha portato con sé la manifestazione, che torna oggi, tra l'altro,ad essere pacifica dopo gli scontri degli ultimi giorni, si respira un forte sentimento di speranza soprattutto dopo la notizia secondo la quale Washington starebbe negoziando per le dimissioni di Mubarak.

Ore prima della preghiera, l'esercito ha intensificato i controlli sugli ingressi alla piazza. Mentre in questi ultimi giorni i soldati che controllavano l'ingresso hanno consentito l'accesso a tutti i gruppi di persone che si avvicinavano, oggi hanno permesso l'accesso solo dopo rigidi controlli individuali: infatti nelle immagini mandate in onda da Al Jazeera si vedono i manifestanti entrare nella piazza solo dopo aver mostrato all'esercito i documenti di riconoscimento, controllo reso necessario per non far entrare a contatto con i manifestanti i poliziotti e gli agenti al servizio del Governo che avrebbero potuto di nuovo provocare scontri violenti come nei giorni scorsi.

Se la situazione a piazza Tahir per i manifestanti sembra essere più tranquilla, lo stesso non può dirsi per i giornalisti stranieri i quali hanno continuato a subire pressioni ed attacchi dopo le numerose aggressioni di ieri. Intanto a Tahir in diversi momenti del pomeriggio si è sparsa la voce sulle avvenute dimissioni di Mubarak, suscitando ogni volta una multitudine di grida di allegria. In altri momenti, invece, si è parlato di una marcia spontanea verso il Palazzo Presidenziale. Per il momento, però, non si è verificato nessuno dei due eventi.

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