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Via libera ai nuovi controlli Inps per i finti pensionati all’estero: cosa succede ora

Guai in vista per i falsi pensionati all’estero. L’Inps ha fatto scattare la fase due degli accertamenti sui titolari dei trattamenti che risiedono fuori dall’Italia. Ora saranno tenuti a fornire una prova della loro ‘esistenza in vita’.
A cura di Giulia Casula
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Guai in vista per i falsi pensionati all'estero. L'Inps si è messa sulle orme degli italiani residenti fuori dal territorio nazionale che percepiscono indebitamente degli assegni pensionistici e che ora dovranno fare i conti con dei controlli sempre più stringenti.

L'Istituto ha ufficialmente fatto scattare la fase due degli accertamenti, che a differenza della prima tranche di verifiche, sarà riferita anche al 2025, oltre che al 2024.

Tra marzo e luglio di quest'anno, nel mirino dell'ente erano finiti i pensionati residenti in America, Asia ed Estremo oriente. Ora la ricognizione si allargherà andando ad includere anche coloro che ricevono pagamenti pensionistici in Europa, Oceania e nel continente africano. Ad essere esclusi da questa fase di controlli saranno invece, gli italiani residenti nei Paesi scandinavi e nell'est Europa.

In sostanza, a partire dal 20 settembre, l'Inps si occuperà di accertarsi che i beneficiari dei trattamenti siano effettivamente in vita e dunque legittimati a ricevere una pensione e quanti invece no. Nei prossimi giorni quindi, i pensionati all'estero saranno tenuti a fornire un'attestazione della loro esistenza in vita.

Sarà Citibank N.A, gruppo bancario internazionale, a gestire l'invio delle richieste di attestazione che andranno restituiti alla Banca entro il 10 gennaio del prossimo anno. Se i titolari dei trattamenti non provvederanno a far pervenire il certificato entro il termine, "il pagamento della rata di febbraio 2025, laddove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza e, in caso di mancata riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2025, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di marzo 2025", fa sapere l'Inps.

Come funzionerà l'accertamento dell'esistenza in vita dei pensionati

I pensionati italiani residenti nei Paesi coinvolti nella fase due dei controlli Inps saranno tenuti a fornire una prova della loro esistenza in vita che andrà inviata, con un apposito modulo, alla casella postale PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom.

Il documento andrà restituito a Citibank N.A. e firmato da un "testimone accettabile", cioè un rappresentante di un’ambasciata o di un consolato italiani. In alternativa, anche un’Autorità locale o un operatore di Patronato potranno controfirmare l'atto, purché risultino abilitati. Per ulteriori chiarimenti i pensionati potranno comunque rivolgersi al servizio di supporto della Banca.

Per evitare che l'Inps eroghi dei pagamenti nei confronti di beneficiari nel frattempo deceduti, alcuni pensionati potrebbero essere sottoposti a dei controlli a prescindere dal luogo in cui risiedono. Questo significa che accertamenti sull’esistenza in vita dei pensionati italiani partiranno anche nei confronti di chi abita in aree geografiche diverse da quelle interessate dalla seconda fase.

Per facilitare però le procedure di verifica, per il momento saranno esclusi alcuni gruppi come ad esempio quelli che hanno la residenza in Paesi in cui operano istituzioni che hanno stretto accordi con l'Inps per lo scambio di informazioni sul decesso dei titolari.

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