Vertice europeo: l’Italia vince due volte. C’è l’accordo sullo scudo anti-spread
L'accordo arriva nel cuore della notte. Sono passate da poco le 5 quando i leader dell'Eurozona, riuniti al vertice di Bruxelles, raggiungono l'intesa sull'atteso pacchetto di 120 miliardi di euro da destinare a «immediate misure per la crescita e l’occupazione». Tra i punti più importanti, l'agognato meccanismo anti-spread e al ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo europeo salva stati, con il quale sperano di rassicurare i mercati, mettere un freno alla speculazione e ridare stabilità all'euro. Di «soddisfazione duplice» parla il premier Mario Monti. Non si riferisce alla soddisfazione dell'Italia di Balotelli in Finale agli Europei, ma al «patto per la crescita che avevamo proposto nel corso dei mesi e al futuro dell'unione economico-monetaria per il quale si accenna a una pista verso gli eurobond». Sono le parole del premier italiano a SkyTg24. «La zona euro esce rafforzata», afferma Monti, ribadendo come le misure prese a Bruxelles sono soddisfacenti per stabilizzare i mercati.
L'intesa raggiunta dall'Eurogruppo è spiegata dal presidente dell'Ue Herman van Rompuy che nel comunicato ufficiale ha voluto sottolineare come «l'imperativo sia rompere il circolo vizioso tra le banche e il debito sovrano»:
Oggi abbiamo concordato qualcosa di nuovo. La prima è che con le decisioni prese, le nostre banche potranno essere presto ricapitalizzate direttamente dal fondo salva Stati, sotto certe condizioni, e potranno avere un'unica sorveglianza, con il pieno coinvolgimento della Bce. La seconda, è che abbiamo aperto alla possibilità che i paesi che si comportano bene usino il fondo Efsf-Esm per assicurare i mercati».
Un accordo che non sarebbe stato ottenuto senza la tattica congiunta di Italia e Spagna. Monti aveva anticipato di aver «fatto i compiti a casa» in vista di questo vertice. E infatti ha saputo giocarsi bene le sue carte, fino in fondo. Affiancato da Rajoy, ha minacciato di bloccare l'intero Congresso europeo fino a quando non sarebbe stato concesso loro quanto richiesto. Così dopo un estenuante negoziato durato 15 ore, la strategia ha dato i suoi frutti.
Il meccanismo per fermare il differenziale fra i titoli di Stato tedeschi e quelli degli altri Paesi e soprattutto calmierare i tassi di interesse dei Paesi virtuosi è un «buon risultato» secondo Angela Merkel. Come riporta la tv pubblica Zdf, ai microfoni dei cronisti la cancelliera – che è apparsa poco provata dalla lunga maratona negoziale – ha sottolineato come i risultati raggiunti «su Efsf ed Esm sono una buona base su cui lavorare». Tuttavia ha precisato che i paesi i cui bond verranno acquistati dai fondi Esm/Efsf dovranno rispettare condizioni che saranno verificate dalla troika Ue-Bce-Fmi.