USA: boom della pet economy. Spesi 53miliardi di dollari (più del Pil della Tunisia)
C'è un settore negli Stati Uniti che sembra non aver mai risentito della crisi economica, neppure negli anni in cui gli Usa l'hanno subita con maggior violenza. Mentre infatti fallivano banche e migliaia di investitori finivano sul lastrico, la nicchia economica della cura degli animali vedeva un potente incremento: dal 2007, infatti, le spese per i migliori amici dell'uomo sono aumentate del 30%, arrivando a toccare la cifra record di 53 miliardi di dollari, più del Prodotto Interno Lordo della Tunisia (che nel 2011 fu di 46 miliardi di dollari).
E se il settore cresce, le grandi società finanziarie statunitensi non stanno certo a guardare e corrono a dividersi la ricca torta. Alliance Growth, hedge fund newyorchese, ha investito milioni di dollari su Kriser's, marca di cibo per anilali che prevede di incrementare il suo giro d'affari del 40%. Ma alcuni fondi assicurativi di San Francisco si sono spinti oltre ed hanno investito milioni in un brevetto Gps che permette di sapere in ogni momento dove si trova il proprio animale. Intanto Petsmart, una delle aziende del settore quotate in borsa, ha visto aumentare il valore delle sue azioni da 13 dollari nel 2009 a 68 oggi.
Complessivamente gli americani possessori di animali domestici spendono 1.477 dollari all'anno per i cani e 1.217 per i gatti, solo considerando cibo e vaccinazioni. Ma a ciò vanno aggiunti gli optional: ciotole, cucce, giocattoli, accessori tecnologici e cibi sofisticati elaborati da chef professionisti. E c'è anche il tapis roulant: 400 dollari per piacevoli passeggiate in casa con il proprio fedele amico a 4 zampe.