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Unione bancaria europea, sì all’accordo, Saccomanni: “Risultato storico”

I ministri dell’economia europei hanno raggiunto un accordo in nottata all’Ecofin. Saccomanni: “Risultato paragonabile all’unione monetaria”
A cura di A. P.
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Dopo oltre dodici ore di trattative tra i  ministri dell'economia e delle finanze europei riuniti all'Ecofin, nella notte è arrivato l'atteso accordo sull'unione bancaria europea. L'unione bancaria era da tempo uno degli obiettivi di molti paesi membri dell'Ue come meccanismo per la risoluzione delle crisi bancarie all'interno dell'unione. Lo scopo principale del progetto infatti è quello di evitare nuove crisi della zona euro separando il legame fra le crisi finanziarie e quelle dei debiti pubblici dei Paesi membri. "E' stato un risultato storico paragonabile per importanza alla fondazione dell'unione monetaria" ha affermato in conferenza stampa un soddisfattissimo ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni. L'unione bancaria, insieme al meccanismo unico di vigilanza gestito dalla Bce, ora gestirà a livello centrale il salvataggio o lo smantellamento di una banca europea in difficoltà evitando la frammentazione che penalizzava gli Stati periferici o in crisi.  L'Unione bancaria dovrebbe riuscire a "neutralizzare la frammentazione del credito e mettere fine a una situazione in cui un'impresa italiana paga il denaro più caro rispetto a un'impresa tedesca a parità di affidabilità dell'azienda" ha spiegato sempre Saccomanni, assicurando che ormai il  processo dell'Unione bancaria sta marciando a ritmo serrato.

Vittoria diplomatica per l'Italia che chiedeva nella prima fase di transizione, che dovrebbe durare circa dieci anni, un paracadute finanziario per intervenire se una banca non riuscisse a salvarsi da sola. "Se dovesse scoppiare un problema o se vi fossero tensioni forti nella fase di transizione, è accertato che scatteranno strumenti di assistenza garantita" ha spiegato il nostro ministro dell'economia. In pratica prima dell’entrata a pieno regime del fondo unico di risoluzione, cioè lo strumento alimentato dalle banche, per salvare un istituto di credito si ricorrerà ad altre fonti come il fondo salva-stati Esm. Si tratta comunque di prestiti e le banche dovranno rimborsare tutto, ha sottolineato Saccomanni.

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