Dalla guerra d'Abissinia al terremoto del Belice, dalla crisi di Suez a quella libica. Ogni passo nella storia italiana dal 1935 ad oggi è stato caratterizzato da un aumento dell'accise sul carburante. Ogni qual volta l'Italia ha avuto bisogno di denaro fresco da impegnare in particolari situazioni d'emergenza (terremoti, alluvioni ma anche missioni di guerra o rinnovi di contratti collettivi di lavoro) ha ritoccato all'insù l'imposta sulla fabbricazione della benzina.
Il risultato è questo, riassunto dalla nostra infografica: tredici "ritocchini", dal Fascismo all'attuale governo dell'Italia repubblicana. Cui si aggiungono i rincari determinati dall'aumento del costo del petrolio. A questa tabella si aggiungerà presto un altro elemento, il + 2 centesimi disposto dal Consiglio dei ministri di oggi per recuperare risorse da impiegare per il terremoto in Emilia Romagna. In quasi tutti i casi il rincaro dell'accise era "a tempo" (anche stavolta è fino al dicembre 2012). Tuttavia, una volta esauriti i periodi d'emergenza, i ritocchi al costo del carburante non sono mai stati ritirati.